Chiuso l’aiuto all’ammasso privato per i formaggi

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ITAAMB010NK096Il 23 settembre 2014 la Commissione europea ha deciso di chiudere anticipatamente il piano per lo stoccaggio privato di formaggi in seguito dell’interesse “sproporzionato” mostrato da produttori caseari di regioni che tradizionalmente non esportano quantità significative in Russia. La misura precauzionale intende evitare che sia raggiunto così presto il volume massimo fissato (155.000 t). Le notifiche di richieste per lo stoccaggio privato di latte scremato in polvere e burro, al contrario, risultano in linea con le attese e pertanto il loro piano di aiuti rimarrà aperto. La decisione di abrogare la misura del PSA per il formaggio è stata pubblicata sulla GUUE del 23 settembre ed è applicabile con effetto immediato.

Il contesto

Le esportazioni di formaggi verso la Russia nel 2013 ammontavano a più di 250 000 tonnellate (compresi alcuni formaggi freschi non adatti allo stoccaggio e, pertanto, non compresi nel piano di aiuti all’ammasso), cifra che rappresenta circa un terzo del totale UE delle esportazioni casearie. La Russia è poi partner commerciale esclusivo per i formaggi prodotti in Finlandia e nei Paesi baltici (assorbendo oltre il 90% dell’export caseario di questi Paesi e 1/5 della loro produzione nazionale di formaggi (circa 35.000 tonnellate per la Finlandia e Lituania)). Altri grandi esportatori in Russia sono anche: i Paesi Bassi, con il 42% del proprio export caseario (pari all’8% della produzione nazionale), la Germania con il 38% (corrispondenti a circa il 2% della produzione nazionale) e la Polonia con il 43% (pari a meno del 4% della produzione nazionale).