Comitato delle regioni critico sul pacchetto Ue appena varato

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© European Union/Thomas Léonard
© European Union/Thomas Léonard

Per il Comitato europeo delle Regioni (CdR) la Commissione europea ha aspettato che la situazione diventasse insostenibile per i produttori lattieri prima di annunciare il varo di misure di emergenza. Il nuovo pacchetto non sembra idoneo ad affrontare i problemi strutturali del deregolamentato settore lattiero-caseario UE.

Secondo una nota diffusa dall’istituzione, nell’aprile 2015 il Comitato delle regioni – l’assemblea degli enti locali e regionali dell’Unione europea – ha adottato la propria posizione in merito al futuro del settore lattiero-caseario, avvisando al contempo le autorità europee del deterioramento del mercato. La Commissione, tuttavia, ha continuato a mantenersi sulle proprie posizioni confidando in un mercato favorevole nel breve e medio periodo e che l’abolizione delle quote non sarebbe stata problematica. Il presidente del CdR – Markku Markkula – ha affermato: «La Commissione deve introdurre misure volte a garantire il reddito dei produttori ed esaminare il Programma di Responsabilità di mercato proposto da EMB (European Milk Board), che dovrebbe essere applicato in caso di squilibrio del mercato del latte».

Secondo René Souchon, presidente della regione francese dell’Auvergne, la Commissione non ha colto la portata del problema, poiché ha messo sul tavolo solo un aiuto una tantum che non fornirà una soluzione a medio o lungo termine. In una nota, il CdR chiede ai ministri dell’agricoltura dell’UE di pressare la Commissione nella riunione del Consiglio Agricoltura in programma il 15 settembre per integrare le misure di emergenza, con altre più strutturali.

 

Queste le raccomandazioni avanzate dal CdR:

  • alzare il livello della rete di sicurezza per un periodo limitato, al fine di far fronte alla crisi incombente, in attesa dell’attuazione di un altro meccanismo;
  • rafforzare il ruolo delle organizzazioni di produttori affinché svolgano un ruolo economico chiaro nella gestione dei prezzi e dell’offerta e migliorare l’efficacia del sistema contrattuale rendendolo disponibile per l’intero settore e includendo anche la grande distribuzione;
  • migliorare il funzionamento dell’Osservatorio europeo del mercato del latte e fornire le risorse necessarie affinché esso diventi uno stumento di governo e non si limiti a uno per l’osservazione post hoc. Per questo, è vitale che l’osservatorio dia dati in tempo reale a livello regionale, per tener conto della diversità tra le regioni europee;
  • adottare misure urgenti per salvaguardare il reddito dei produttori lattiero-caseari, in linea con le proposte del European Milk Board.