Crescita nel rispetto dell’ambiente per Latteria Soresina

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fusar poliIl risparmio ecologico e il rispetto dell’ambiente possono far crescere un’azienda. Lo confermano i risultati del fatturato della Latteria Soresina, che ha fatto propri i criteri del Protocollo di Kyoto, dimostrando che il rispetto dell’ambiente oltre a far bene al pianeta e alla salute di tutti, è un business.  Mentre tutto il comparto caseario sta soffrendo una crisi senza precedenti, con cali alcuni segmenti come latte fresco, Provolone e Grana Padano che nella moderna distribuzione vanno dall’8 al 10%, le vendite di Latteria Soresina dell’export e dei prodotti a marchio stanno registrando per il 2014 un incremento di 15 milioni di euro. La cooperativa cremonese nel 2013 aveva chiuso con un rialzo del 5% pari a 326 milioni di euro. Grazie all’incremento delle vendite all’estero e dei prodotti a marchio, Latteria Soresina stima di chiudere il 2014 con un fatturato totale di 329 milioni di euro (+1% rispetto al 2013). «Questi risultati sono da attribuirsi al fatto che – spiega il presidente di Latteria Soresina, Tiziano Fusar Poli (in foto) – i consumatori hanno percepito che i prodotti a marchio Latteria Soresina sono una garanzia di genuinità. Non solo. Acquistando i nostri prodotti, il consumatore ha la consapevolezza di contribuire alla difesa dell’ambiente e la garanzia, al tempo stesso, di prodotti genuini e di qualità. Mangiare sano significa infatti non solo prendersi cura di se stessi, ma anche della collettività. Non dimentichiamo che la spesa sanitaria nel 2013, secondo l’ultimo rapporto della Corte di Conti, è stata pari a 110 miliardi di euro». Lo stabilimento di Soresina ha ridotto, tra il 2009 e il 2013, di oltre il 40% i consumi d’acqua, dell’8% quelli di energia elettrica, di circa il 15% quelli di gas metano per la produzione di energia termica e del 10% le emissioni di CO2. A questi risultati si aggiungeranno i benefici generati dalla recente installazione di un moderno impianto di cogenerazione che dovrebbe portare a riduzioni di emissioni di anidride carbonica dell’ordine di circa 2.500 tonnellate all’anno, pari a un ulteriore calo del 14% di CO2 rispetto al 2013, superando ampiamente in termini relativi gli obiettivi assunti dall’Italia nel Protocollo di Kyoto. Infatti, per il periodo 2008-2012, l’Italia si è impegnata a ridurre le emissioni del 6,5% rispetto ai valori del 1990.