Formadi Frant tesoro della Carnia

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Vincoli con l’ambiente

Storico

Enemonzo, in tempi lontani “Oppidum Inter Montes Tutum”, era uno dei più antichi centri abitati della Carnia. La sua denominazione latina (Fortezza dai Monti Protetta), lascia intuire la posizione felice in cui, ancor oggi, più di duemila anni dopo, si trovi il paese. Tuttavia il nome del paese è citato per la prima volta solo intorno al 1000 come Enemum. La Carnia, zona tra le più intatte dal punto di vista naturalistico dell’intero arco alpino, deve anche all’isolamento e all’estrema povertà delle sue valli la consuetudine di non sprecare mai nulla di ciò che poteva servire per la sussistenza. Nulla si poteva perdere o non riutilizzare e, a maggior ragione, i formaggi ottenuti con il latte delle vacche che pascolavano sugli alpeggi ed esprimevano nei profumi e negli aromi tutta la ricchezza delle centinaia di erbe spontanee presenti nel foraggio.

Geografico

Enemonzo (Enemonç in friulano) è un comune italiano di 1.356 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. Localizzato nella regione storico-geografica della Carnia, sorge nell’ampia vallata che si sviluppa dall’incontro del fiume Tagliamento e del torrente Degano. Circondato da verdeggianti colline e dai monti Lovinzola e Col gentile, il comune comprende sei frazioni: Fresis, Tartinis, Colza, Maiaso, Quinis ed Esemon di Sotto.

Orografia

Le montagne della Carnia sono costituite da tre tipi di roccia: il calcare, la dolomia e la selce. La Carnia è attraversata dalle Alpi Carniche che si estendono dal Passo di Monte Croce carnico alla sella di Camporosso dove cominciano le Alpi Giulie, che si innalzano (nel versante italiano) tra il fiume Fella e l’alto Isonzo. La Catena Carnica Principale costituisce a nord il confine con l’Austria, a sud è delimitata dal torrente Pontebbana e, a monte di Pontebba, dal corso del Fella. Il monte Coglians (2780 m) è la vetta più alta delle Alpi Carniche nonché la maggiore elevazione della regione. Assieme al vicino gruppo della Creta delle Cjanevate forma un imponente massiccio montuoso sul confine con l’Austria. Le altre maggiori cime della Carnia sono: Monte Cridola (2.580 m), Monte Fleons (2.507 m), Monte Pramaggiore (2.479 m), Monte Bìvera (2.472 m), Monte Volaia (2.470 m), Creta Forata (2.462 m), Monte Siera (2.443 m), Monte Tiarfin (2.417 m), Monte Crostis (2.252 m), Creta di Timau (2.218 m), Monte Sernio (2.190 m) e Monte Tinisa (2.120 m). La località di Enenmonzo è interamente circondata da declivi rivestiti di prati con macchie verdi che salgono fino al monte Colza (880 slm) ed a fianco il monte Lovinzola (1915 slm).

Le valli

In Carnia vi sono 4 valli principali, ognuna attraversata dal torrente da cui prende il nome: Valle del But, Val Chiarsò, Val Degano e la Val Tagliamento. Le valli assumono anche il nome di canale (cjanâl), sottolineando così la loro conformazione stretta e allungata. Accanto a queste vi sono poi altre valli di minor estensione: Valcalda, Val Lumiei, Val Pesarina e Val Pontaiba.

Idrografia

Il fiume più importante della Carnia è il Tagliamento, che nasce nei pressi dal Passo della Mauria (comune di Lorenzago di Cadore) a 1.195 metri d’altitudine. Durante il suo lungo percorso attraverso la Carnia, il Tagliamento riceve l’acqua di 6 affluenti, provenienti tutti da sinistra: il But, il Degano, il Lumiei, la Pesarina, il Chiarsò ed il Monai, che danno il nome alle omonime vallate.

Flora

La Carnia vanta numerose ricchezze naturali grazie all’assenza di grossi centri industriali e per l’attiva opera di tutela di enti ed associazioni ambientaliste. Sono molto estese le foreste, costituite in massima parte da abeti, faggi e larici; i pascoli si trovano per lo più in alta quota, in pendii soleggiati ma non adatti all’agricoltura. Vi sono 2000 specie vegetali, un migliaio di tipi di funghi e una cinquantina di tipi di orchidee. La vegetazione cambia con l’aumentare della quota. Fino a 400-500 metri di altitudine sorgono i boschi di rovere e di castagni e le macchie e le colture della zona submontana; ben presto subentra la flora montana caratterizzata dalla presenza delle foreste di faggi, abeti e pini. Al di sopra

dei 1500 metri la vegetazione arborea si presenta piuttosto povera: gli alberi si fanno più radi, più piccoli e spogli, fino a raggiungere il limite altimetrico di crescita che in Carnia è a quota 1700 metri e è il più basso di tutta la regione alpina. Oltre questa quota crescono cespugli, rovi e verdissimi pascoli. In tarda primavera si può ammirare nei pascoli l’esplosione di colore di rododendri e genziane selvatiche.

Il clima

Il clima aspro, molto rigido in inverno e fresco in estate; è caratterizzato da venti impetuosi e abbondante piovosità. Rispetto alle altre zone delle Alpi, in Carnia troviamo un abbassamento dei limiti altimetrici di circa 400-500 m: se nelle Alpi Occidentali la vegetazione arborea cessa di crescere sopra i 2.300 m, in Carnia smette già a 1.900 m. Questo fenomeno è dovuto al costante afflusso di correnti fredde nord orientali (vento Burano) che dalle regioni siberiane e danubiane raggiungono la zona.

 

Veronica Alloisio