Happy Milk, la richiesta di innovazione che parte dal basso

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Dal chiedere un futuro per la propria azienda al crearlo, è questo il cambio di marcia fatto da una decina di allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, che hanno dato vita al Gruppo Operativo per l’Innovazione Happy Milk, scegliendo come propri partner per lo sviluppo della ricerca la Fondazione CRPA Studi e Ricerche, il CRPA e Progeo di Reggio Emilia.

Scopo dell’associazione temporanea è la creazione di un sistema di supporto integrato alle decisioni dell’imprenditore, rilasciato sotto forma di software gestionale. Lo strumento dovrà essere in grado di individuare le criticità dell’azienda in relazione al benessere animale (strutturali e/o igienico-sanitarie) e di definire i possibili interventi migliorativi, i costi di realizzazione e la loro incidenza sui costi di produzione del latte.

L’obiettivo è aumentare la competitività delle imprese per dare maggiore reddito ai produttori.

Novità dell’approccio alla ricerca è che questa domanda di innovazione viene dal basso e che lo sviluppo del progetto avviene direttamente nelle aziende pilota coinvolte, per testare nella pratica e rendere direttamente fruibili i risultati.

Happy Milk è finanziato dal Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, nell’ambito del partenariato europeo per l’innovazione: “Produttività e sostenibilità dell’agricoltura”, che si prefigge di superare il gap che rallenta o impedisce il trasferimento delle conoscenze tra enti di ricerca e tessuto produttivo.

Proprio per coinvolgere il mondo produttivo, tra le prime attività di Happy Milk c’è la consultazione, attualmente in corso con un questionario online, di allevatori e loro associazioni, veterinari esperti di benessere animale, tecnici progettisti, rappresentanti del mondo della ricerca scientifica e organizzazioni agricole, per avere il loro parere sull’importanza dei diversi indicatori per la valutazione del benessere animale negli allevamenti bovini da latte.