Il consorzio di tutela formaggio Asiago blocca alcuni falsi Asiago in Cina

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Fiorenzo Rigoni (a destra), presidente del consorzio, ritratto con il ministro Martina
Fiorenzo Rigoni (a destra), presidente del consorzio, ritratto con il ministro Martina

A una delle più importanti fiere cinesi dell’agroalimentare, la FHC CHINA, svoltasi dal 7 al 9 novembre a Shanghai, il Consorzio di Tutela Formaggio Asiago apre la strada alla maggiore tutela delle DOP attraverso l’efficace azione contro una serie di prodotti americani palesemente in violazione del marchio Asiago, registrato in Cina. A seguito di una denuncia del Consorzio, infatti, i prodotti di tre aziende statunitensi sono stati ritirati dagli stand, mentre la manifestazione era in corso.

«Con le proprie forze i consorzi stanno conseguendo significativi successi nella tutela – afferma Fiorenzo Rigoni, presidente del consorzio – ma ora è necessario fare fronte comune e ottenere un riconoscimento politico consapevole del valore economico, sociale e culturale delle DOP, a piena applicazione del regolamento UE 1151/2012, in base al quale la protezione delle Indicazioni Geografiche è uno strumento per proteggere “il patrimonio culturale e gastronomico vivo” dell’UE, così come sancito anche dall’art.3 del Trattato, il quale dispone che il patrimonio culturale dell’Unione sia salvaguardato e valorizzato. Questo, in un momento in cui la chiusura dei negoziati bilaterali tra l’UE e i suoi partner commerciali strategici deve fare il conto con un peso crescente delle economie asiatiche nel contesto globale e con forti spinte internazionali a ricondurre le denominazioni d’origine protetta a semplici prodotti generici».

E proprio in questo scenario, il successo dell’azione intrapresa dal Consorzio di tutela formaggio Asiago contro prodotti americani in palese violazione del marchio Asiago DOP, registrato e protetto in Cina, segna un precedente importante, in attesa dell’entrata in vigore dell’accordo bilaterale UE-Cina per la protezione delle reciproche IG che, in quel Paese, hanno ormai superato quota 1800.

Un mercato, quello cinese di grandi proporzioni. Basti pensare che l’export mondiale di formaggi in Cina è cresciuto, nel 2015, del 46,6%, superando la crescita del 44% del 2014 e del 26% del 2013. Per quanto riguarda l’Italia, le quantità sono ancora basse, ma i trend lasciano intravedere un mercato estremamente dinamico, con uno sviluppo, nello scorso anno, vicino al 17% che ha premiato principalmente i formaggi freschi e dove Asiago DOP ha avviato da poco la commercializzazione.