Il Lariano

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Vincoli con l’ambiente

Storico

Nel territorio della Provincia di Como oltre ai fattori ambientali e climatici, sono anche quelli storici ad averne influenzato l’orientamento verso lo sfruttamento di specifiche risorse: l’opposizione verso i milanesi, il fatto che le grandi vie di commercio verso il Nord Europa passavano un tempo e ancora oggi di qui, e la più moderna attrattiva turistica delle aree lacustri, hanno determinato il radicamento di stili gastronomici piuttosto stratificati e differenziati dal resto delle aree lombarde. La tipicità dei prodotti lattiero-caseari non è solo frutto dell’arte del produttore o dei processi di conservazione e maturazione ai quali il prodotto è sottoposto: fondamentale è il collegamento con il territorio. Essa trae origine dalle caratteristiche del latte e dalle peculiarità genetiche delle vacche che lo hanno prodotto, dal sistema di allevamento al quale sono sottoposte le bovine e in particolare la loro alimentazione e il loro benessere.

Geografico

La parte settentrionale del Lago di Como, conosciuta con il nome di Alto Lario, è un’area ricca di storia e di natura, dalle bellezze paesaggistiche incontaminate, che hanno dato alla zona una precisa identità distinguendola dalle altre terre comasche. L’Alto Lario è una delle più solitarie e selvagge aree delle Alpi Centrali che racchiude, in una splendida cornice naturale, piccoli pascoli incontaminati, impervi maggenghi e suggestive aree rurali. Intere vallate che hanno conservato intatto l’ambiente naturale, fiumi, torrenti, panorami incantevoli e varietà di ambienti. Il Pian di Spagna, così chiamato dall’epoca della dominazione spagnola, è una vasto piano che si trova al termine dei canali vallivi della Valtellina e della Valchiavenna, un tempo palude e dal 1985 istituita Riserva Naturale che, con i suoi 1.586 ettari di superficie, è la più grande della Lombardia.

Orografia

A cornice naturale dei bacini del Lago di Como e del lago di Novate Mezzola si erge la catena prealpina, ricca di cime, vallate, versanti soleggiati. Nei pressi di Sorico, il fiume Mera discende dalla Val Chiavenna attraversa il Lago di Mezzola e porta al lago di Como le sue acque; poco lontano affluisce l’Adda che ha appena terminato la sua corsa attraverso la Valtellina. Nel mezzo è situata l’oasi del Pian di Spagna, un territorio costituito da un mosaico di campi coltivati a granoturco.

Flora e fauna

Le vegetazioni boschive sono intercalate da numerose tipologie di prateria differenziate in funzione della disponibilità idrica e dell’attività antropica, come nel caso dei pascoli che rivestono gran parte del territorio. La vegetazione alpina si suddivide in almeno tre principali livelli altitudinali: il piano basale fino a 200 metri di altitudine, il piano montano e il piano culminale. Nel piano basale il clima mite consente la crescita di olivi, allori e oleandri (tipiche piante della macchia), ma anche di piante esotiche subtropicali come l’agave americana. A questo livello vegetazionale si possono osservare sia boschi di specie esotiche come pino o strobo, sia di robinia e ailanto, agrifoglio, tasso e pungitopo. L’orizzonte submontano rappresenta l’area di espansione delle latifoglie: roverella, arbusti e piccoli alberi di nocciolo, carpino nero, biancospino, ligustro e corniolo. Tra le specie di sostituzione antropica, prevale il castagno. In presenza dei corsi d’acqua incassati tra le rocce o sul fondovalle, le rive sono occupate da boschi di ontano. Più in alto, l’ambiente delle praterie naturali è dominato da vegetazione erbacea continua: ciperacee e graminacee oltre a carice nelle stazioni più fredde e festuca sui versanti più soleggiati. Il mosaico paesaggistico è ulteriormente  arricchito dalla presenza di montagne, valli e balze rocciose che, degradando in prossimitàdei laghi, originano ambienti di indiscutibile bellezza. Rilevante è la presenza della “torbiera Lago del Piano”: raro ambiente di fanerogame palustri come trifoglio fibrino, ninfee, lenticchie d’acqua, sempre meno numerose a causa delle bonifiche. Il “Pian di Spagna” costituisce una tappa obbligata per gli stormi migratori che volano verso l’Africa, come aironi cinerini, svassi, germani e cigni in parte nidificanti e in parte erratici. Le specie faunistiche sono numerosissime e in forte quantità, dai camosci ai cervi ai caprioli e alle marmotte.

 

Veronica Alloisio