Il modello alimentare italiano per nutrire il pianeta?

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EXPO 2015_Cibus u00E8 Italia_altaMostrare al mondo la qualità del modello alimentare italiano e proporlo come soluzione per nutrire il pianeta e valorizzare la produzione agricola mondiale. È l’obiettivo portato a “Expo delle Idee” da Federalimentare e Fiere di Parma, con il progetto “Cibus è Italia – Il Padiglione Expo di Federalimentare”. Il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, ha sottolineato la spinta e la capacità di valorizzazione che l’industria alimentare italiana ha saputo dare alle tradizioni produttive agroalimentari e al sistema Paese. «Secondo le elaborazioni del Centro Studi Federalimentare, su circa 1,2 miliardi di persone che ogni anno comprano al mondo un prodotto o una bevanda made in Italy, ben 720 milioni sono consumatori non episodici e già fidelizzati – ha spiegato Scordamaglia. – Se oggi c’è un’enorme domanda di food made in Italy da ogni parte del pianeta è merito dell’industria alimentare italiana, che ha fatto conoscere al mondo proposte dei nostri territori che altrimenti sarebbero rimaste relegate a livello di nicchia. Esportando i suoi prodotti l’industria esporta anche valori e know how di un modello alimentare unico e vincente per qualità, sicurezza e sostenibilità, fondato sulla valorizzazione della produzione agricola, sulla tradizione e sul legame con il territorio, dato che acquistiamo e lavoriamo il 72% delle materie prime prodotte dall’agricoltura italiana». Scordamaglia ha poi ricordato il sostegno dato dall’industria alimentare al Paese, anche in tempo di crisi: «Tra il 2007 e il 2014 il settore agroalimentare ha perso soltanto 3 punti percentuali di produzione, contro i 24 punti del manifatturiero nel suo complesso. Ha incrementato l’export di 48 punti, contro i 9 punti dell’export totale. E ha tenuto anche nei suoi livelli occupazionali». Ma si può fare di più, ha concluso Scordamaglia: «Vogliamo spingere l’export agroalimentare da 30 a 50 miliardi di euro entro la fine del decennio. Garantiremmo così un aumento degli occupati diretti ed indiretti di circa 100.000 unità. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile grazie al coordinamento delle istituzioni competenti nell’impiego delle risorse e nel contrastare i principali ostacoli alla competitività del settore: contraffazione, barriere tariffarie e non tariffarie, campagne aggressive verso il nostro modello alimentare mediterraneo». E sul tema della valorizzazione del modello italiano è intervenuto anche Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma, illustrando i dettagli e la filosofia che hanno dato vita al progetto “Cibus è Italia – Il padiglione Expo Federalimentare”: «Cibus è Italia è il solo padiglione in Expo a mettere in mostra le competenze delle 15 filiere alimentari italiane e la storia di 400 aziende. È il padiglione del cibo italiano per antonomasia». Un esempio del contributo di “Cibus è Italia – il padiglione Expo di Federalimentare” al dibattito sul contributo italiano alla questione della alimentazione mondiale, viene dalla ricerca realizzata in esclusiva dal Laboratorio ExpoLAB della Università Cattolica del Sacro Cuore, che verrà presentata dentro il padiglione nelle giornate di Expo2015. Essa analizza le performance economiche, competitive e sociali delle imprese del settore alimentare italiano, individuando e analizzando i fattori che hanno consentito di raggiungere risultati eccellenti nel medio e lungo termine.