Il packaging è sempre più smart

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Secondo gli analisti del mercato, grazie allo sviluppo dell’elettronica gli smart packaging raggiungeranno un fatturato di 1,45 miliardi di dollari entro i prossimi dieci anni. Carta e plastica i materiali con le più promettenti prospettive di crescita.

Gli imballaggi funzionali (functional packaging), disciplinati in Europa dal regolamento 450/2009, costituiscono ancora una ridotta fetta del mercato globale del packaging ma, grazie agli sviluppi della ricerca e agli investimenti delle aziende interessate al settore, le previsioni di crescita sono incoraggianti. Nella categoria dei functional packaging figurano [1]:

  • gli imballaggi attivi (active packaging): interagiscono con il prodotto o l’ambiente circostante, rilasciando sostanze utili o assorbendo quelle indesiderate, per aumentare la vita di scaffale, la qualità e la sicurezza dei prodotti;
  • gli imballaggi intelligenti (intelligent packaging): forniscono indicazioni sulle condizioni di conservazione o sulla qualità del prodotto;
  • smart packaging: da non confondere con l’imballaggio intelligente, a dispetto di quanto il nome potrebbe suggerire, garantisce nuove e più agevoli condizioni di uso, trasformazione e consumo dei prodotti e, di conseguenza, più vantaggi per il consumatore.

I più comuni esempi di smart packaging sono:

  • contenitori capaci di sviluppare calore al momento del consumo per riscaldare il contenuto. In ambito lattiero-caseario una delle applicazioni più recenti è il packaging autoriscaldante per latte formulato semi-liquido da somministrare al bebè quando si è fuori casa o in viaggio, prodotto dalla Dutch startup Aestech di Eindhoven;
  • valvole per espellere la CO2 da alimenti fermentati o torrefatti o per percepire aromi;
  • valvole per espellere la sovrappressione di vapore in alimenti cotti in microonde nella loro confezione originaria, oppure suscettori per forni a microonde (dispositivi usati per convertire l’energia della microonde in calore).

L’elettronica stampata

Gli smart packaging non cedono né assorbono sostanze e non controllano le condizioni del prodotto alimentare dal punto di vista qualitativo, ma svolgono in modo avanzato la classica funzione dell’imballaggio di migliorare la convenienza d’uso dei prodotti. Oggi, inoltre, questi sistemi beneficiano sempre più dell’elettronica per assolvere a una funzione fondamentale del packaging: comunicare un messaggio al consumatore. Gli esempi commerciali esistono già e sono diversi: dalle bottiglie di rum con i led lampeggianti ai cartoni per la pizza parlanti. C’è anche un packaging farmaceutico che registra quando il farmaco è stato consumato e in quale quantità, e che ricorda al paziente il momento di prenderlo.

IDTechEx, società specializzata in ricerche di mercato, ha condotto uno studio [2] sullo sviluppo dello smart packaging, da cui si deduce che gli esempi citati sono soltanto l’inizio per un settore in decisa espansione. Per la carta e le materie plastiche (soprattutto biopolimeri) si delineano le più interessanti prospettive, perché la riciclabilità, la riduzione dei rifiuti post-consumo, il risparmio di materia prima e la diminuzione del peso degli imballaggi sono diventati dei fattori imprescindibili nello sviluppo di nuovi imballaggi – incluso gli smart packaging – secondo i criteri dell’eco-design.

I numeri dello studio

Percentuali delle varie funzioni del mercato dello smart packaging secondo le
previsioni per i prossimi 10 anni (fonte: IDTechEx)

L’indagine, di tipo qualitativo, ha riguardato oltre 50 aziende, operative a livello mondiale in tutti i settori della catena distributiva. I risultati suggeriscono che il prezzo dell’elettronica stampata calerà del 99 per cento. Per questo molti grandi marchi hanno già creato dei gruppi di lavoro multidisciplinari per studiare come utilizzare questa nuova elettronica, sottile come la carta, su tutto il proprio packaging. Essa dovrebbe essere in grado di offrire ai consumatori una serie di vantaggi e fare apparire “fuori moda” la concorrenza. Una superficie in grado di cambiare costituisce un grosso passo avanti per la pubblicità sul packaging. Raghu Das, ceo di IDTechEx e coautore dello studio, ha commentato: «La domanda di smart packaging elettronico ha già raggiunto un punto di svolta in tutto il mondo. Si tratta di un mercato che crescerà fino a raggiungere la cifra di 1,45 miliardi di dollari statunitensi. Le applicazioni saranno principalmente concepite per i beni di consumo ed entro il 2023 raggiungeranno 14,5 miliardi di unità, con funzioni elettroniche mirate sia alla promozione della vendita sia all’offerta di maggiori vantaggi per i consumatori».

Guardami e comprami
Grazie all’e-packaging – il packaging elettronico – i marchi riposizioneranno in modo nuovo i propri prodotti, facendoli emergere dalla marea di quelli copiati. E questo varrà anche per i marchi commerciali. Un terzo dei consumatori ha già difficoltà a leggere le istruzioni per l’uso che sono scritte sempre più in piccolo e per questo lo smart packaging potrà avere un ruolo positivo.

Perché la crescita sarà rapida
Oggi le maggiori aziende dell’industria dei beni di consumo stanno testando queste novità. I nuovi sviluppi si articolano essenzialmente su sei fattori:

  • invecchiamento della popolazione;
  • consumatori esigenti;
  • consumatori più benestanti;
  • stili di vita in via di trasformazione;
  • norme più rigorose;
  • paura della criminalità.

Con queste nuove tecnologie, il ruolo del packaging come mezzo di comunicazione diventerà sempre più importante. Oggi gli smartphone sono già in grado di leggere i codici stampati e di accedere a un prodotto tramite un sito Internet. I nuovi processi aggiungeranno anche la cosiddetta comunicazione NFC (Near Field Communication). E, per quanto riguarda i codici, le confezioni in cartone saranno il mezzo ideale per l’elettronica stampata. Pertanto, questi nuovi sviluppi promettono notevoli progressi nel packaging, sia in termini di convenienza e comodità, perché il packaging diventerà una sorta di consulente, sia per quanto riguarda la presentazione del marchio.

[box bg=”#cccccc” color=”#000000′ title=”Bibliografia”] [1] Active & Intelligent Packaging – L’innovazione dell’imballaggio attivo e intelligente, Luciano Piergiovanni – DeFENS Università degli Studi di Milano: “Cosa sarebbe un mondo senza imballaggi” 1° Salone della Ricerca, Innovazione e Sicurezza Alimentare, Milano, 16 ottobre 2012.
[2] “Arriva lo Smart Packaging: il potenziamento del messaggio del marchio con l’elettronica 2013-2023”, IDTechEx.

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