Isolare il DNA genomico da latte

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Metodo di estrazione di DNA genomico adatto per l’amplificazione di frammenti lunghi da piccoli quantitativi di latte

di Y.F. Liu et al. College of Food Engineering and Nutritional Science, Shaanxi Normal University, Cina (pp. 6804-6809)

Per la verifica della qualità del latte è cruciale l’isolamento di DNA genomico che avviene solitamente, in modo pratico ed economico, a partire dalle cellule somatiche. Estrarre il DNA dal latte può evitare la risposta di stress determinata dal prelievo di sangue e tessuto dalle bovine. In questo studio, è stato ottimizzato un nuovo metodo di estrazione del DNA per l’amplificazione di frammenti lunghi (>1.000 bp) e usato per valutare l’isolamento di DNA da piccole quantità di latte. Sono state studiate le tecniche usate per la separazione delle cellule somatiche del latte e sono state associate con un metodo basato sulla miscela sodio dodecilsolfato (SDS)-fenolo per ottimizzare l’estrazione di DNA dal latte. La concentrazione e la purezza del DNA estratto sono state determinate spettrofotometricamente, mentre per determinare le dimensioni e la qualità del DNA gli autori del lavoro hanno impiegato le tecnologie di elettroforesi su gel e di amplificazione del DNA. Si è così ottenuto il DNA dal latte di 112 bovine a partire da campioni da 13±1mL, con rapporti di densità ottica a 260:280 nm compresi tra 1.65 e 1.75. Le concentrazioni erano invece nel range 12-45μg/μL, e le dimensioni e la qualità del DNA sono risultate accettabili. È stata effettuata con successo l’amplificazione PCR specifica di frammenti di DNA bovino di 1.019 bp e 729bp.

I ricercatori hanno quindi concluso che questo nuovo metodo può essere usato come sistema pratico, rapido ed economico per l’estrazione di lunghi frammenti di DNA genomico da ridotte quantità di latte.
Bibliografia
Journal of Dairy Science, novembre 2014: 97(11). Doi: http://dx.doi.org/10.3168/jds.2014-8066