Latte e derivati sotto accusa sul web

2000

Latte e cancro

Un’altra accusa che viene fatta al latte è quella di provocare alcuni tipi di cancro. Ecco il pensiero di Valeria del Balzo, dell’Unità di Ricerca in Scienza dell’Alimentazione, Nutrizione della Sapienza Università di Roma. «Diversi studi hanno analizzato l’associazione tra il consumo di latte e il rischio di cancro. Alcuni di questi dimostrano l’effetto positivo di una dieta ricca di calcio e vitamina D nella prevenzione del carcinoma del colon. Nel 2002 da Wu e coll. sono stati riportati i risultati di due studi prospettici di larga scala, il Nurses’ Health Study e l’Health Professional Follow-up Study, ed è stato dimostrato come livelli maggiori di calcio sono associati a una significativa riduzione del rischio di carcinoma del colon-retto. In uno studio condotto nel 2004 (McCarron et all) è stato rilevato che l’assunzione di 3-4 porzioni di latte e derivati/die è in grado di ridurre l’incidenza di carcinoma colon-rettale del 5% ogni anno, dopo 3 anni. In uno studio di meta-analisi condotto nel 2011 non è stata riscontrata un’associazione significativa tra il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari con l’insorgenza di cancro alla vescica. Numerosi studi di letteratura confermano come il latte e i latticini non sono un fattore di rischio per varie tipologie di tumore. Oggi, il latte è considerato dalla comunità scientifica, un alimento funzionale il cui effetto positivo è enfatizzato da un consumo giornaliero. Infatti, nella piramide alimentare italiana, si consiglia un consumo giornaliero di latte e derivati pari a 250 g/die».

Anche lo yogurt sotto accusa

Ebbene anche lo yogurt subisce numerosi attacchi sul web. Secondo i detrattori causerebbe otiti, tracheiti, catarri, cataratta e favorirebbe l’instaurarsi dell’ulcera gastrica e di quella duodenale. In suo soccorso abbiamo chiamato il prof. Giacinto Miggiano del Centro di Nutrizione Umana – Facoltà di Medicina e chirurgia Università Cattolica di Roma. «Le infiammazioni dell’orecchio, naso e gola sono legate a un’infezione e non a un alimento particolare. Alcune forme di allergia alle proteine del latte possono interessare questi tessuti, ma l’incidenza è minima nella popolazione generale e tale da non consigliare l’esclusione di questo. La cataratta, invece, è una patologia dell’occhio, legata solitamente al processo di invecchiamento del cristallino. Le cause, escluse quelle genetiche e farmacologiche come il cortisone, non sono state ben individuate e probabilmente vedono implicato il sistema Redox dell’organo. In teoria la presenza di cataratta come complicanza dei diabetici indica una certa responsabilità di elevati livelli di glucosio; tuttavia i livelli di glucosio (o anche galattosio) a seguito di un uso regolare di latte o di yogurt non sono tali da produrre quelli effetti metabolici negativi di un diabete scompensato. Infine, il pH acido dello yogurt, al pari di altri alimenti come gli agrumi, probabilmente può accentuare la sensazione (sintomo) di bruciore in alcune persone con gastrite. Per questo, in tale situazione, può non esserne consigliato in grande quantità e a stomaco vuoto l’uso. Ma la gastrite e la duodenite riconoscono altre cause, e non certamente il pH dell’alimento».

 

Stefania Milanello