Le proteine del latte potrebbero alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia

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La chemioterapia e altre terapie antitumorali possono danneggiare le papille gustative e gli organi olfattivi, impedendo pertanto ai pazienti di cogliere i sapori e gustare i cibi. Uno studio pubblicato su Food&Function suggerisce che la lattoferrina può aiutare ad alleviare le alterazioni del gusto e dell’olfatto (TSA) di pazienti sottoposti a chemioterapia.

“I meccanismi molecolari alla base delle TSA non sono ben chiari” ha chiarito Susan Duncan, membro del team di ricerca. “Il sintomo principale descritto dai pazienti sottoposti a chemioterapia è un persistente sapore o retrogusto metallico, con o senza assunzione di cibo, che può durare ore, settimane o addirittura mesi dopo il termine dei trattamenti”.

I ricercatori hanno arruolato 19 pazienti oncologici con TSA accertata dopo chemioterapia. Hanno somministrato ai pazienti oncologici e ad altri 12 soggetti sani integratori di lattoferrina, tre compresse al giorno (250 mg per compressa), per 30 giorni. La saliva è stata raccolta a tre tempi: a tempo zero, al giorno 30 dell’integrazione con lattoferrina e 30 giorni dopo l’integrazione con lattoferrina. I ricercatori hanno analizzato il livello di TSA dei partecipanti, il proteoma salivare e i minerali salivari in ogni fase del trattamento.

Hanno scoperto che un elevato livello di TSA era associato a un’alta concentrazione di ferro salivare e alla perdita di alcune proteine ​​immunitarie salivari. La supplementazione con lattoferrina ha ridotto significativamente la concentrazione di ferro salivare, aumentato l’abbondanza di α-amilasi salivare e Zn-α-2-glicoproteina, e ha portato a un incremento generale delle proteine ​​immunitarie incluso le immunoglobuline a catena pesante, l’annessina A1 e l’inibitore della proteinasi. L’abbondanza di α-amilasi e SPLUNC2 si è ulteriormente innalzata 30 giorni dopo l’integrazione con lattoferrina in pazienti oncologici. Allo stesso tempo, il punteggio totale della TSA era significativamente ridotto nei pazienti chemioterapici.

Secondo la Duncan “usando la lattoferrina come integratore alimentare, è possibile ridurre la TSA in molti pazienti, ripristinando la loro capacità di gustare cibi in un periodo in cui la nutrizione può svolgere un ruolo chiave nel loro recupero. Questa ricerca potrebbe aiutarci a sviluppare biomarcatori e strategie mirate alla TSA per migliorare la qualità di vita durante la chemioterapia”.

Bibliografia

DOI:10.1039/C8FO00813B