Listeriosi in aumento secondo EFSA ed ECDC

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Le infezioni da campilobatteriosi riferite nell’uomo si sono ormai stabilizzate, dopo diversi anni di tendenza in aumento, ma si tratta ancora della malattia di origine alimentare più comunemente riferita nell’UE. Le infezioni da listeriosi e VTEC nell’uomo sono aumentate, mentre i casi registrati di salmonellosi e yersiniosi sono diminuiti. Sono questi alcuni dei principali risultati che emergono della Relazione di sintesi dell’Unione europea su tendenze e fonti di zoonosi, agenti zoonotici e focolai di tossinfezione a trasmissione alimentare nel 2013.

Stabile la campilobatteriosi

La relazione dello scorso anno aveva evidenziato che i casi di campilobatteriosi nell’uomo erano lievemente diminuiti per la prima volta in cinque anni. Le cifre del 2013 si sono stabilizzate ai livelli registrati nel 2012. Tuttavia, con 214 779 casi, la campilobatteriosi rimane la malattia di origine alimentare più comunemente registrata nell’UE. Negli alimenti, l’agente eziologico Campylobacter è stato rinvenuto soprattutto nella carne di pollo.

Infezioni da listeriosi e VTEC in crescita

Tra il 2012 e il 2013 i casi di listeriosi sono aumentati dell’8,6%, trend registrato anche nell’ultimo quinquennio. Anche se il numero di casi confermati è relativamente basso, attestandosi a 1.763, essi risultano particolarmente preoccupanti in quanto le infezioni da Listeria notificate sono per lo più forme gravi, invasive della malattia con tassi di mortalità più elevati rispetto alle altre malattie a trasmissione alimentare. «L’aumento del numero di casi invasivi notificati di listeriosi è motivo di grande preoccupazione in quanto tale infezione si contrae principalmente attraverso i cibi pronti e può essere mortale, in particolare tra la popolazione, crescente in Europa, di anziani e pazienti immunodepressi» ha affermato Mike Catchpole, responsabile scientifico capo all’ECDC. Nonostante l’aumento dei casi di listeriosi segnalati nell’uomo, Listeria monocytogenes, il batterio che causa la listeriosi nell’uomo e negli animali, è stata raramente rilevata al di sopra dei limiti legali di sicurezza negli alimenti pronti al consumo.

I casi segnalati di infezione da E. coli produttore di verocitotossina (VTEC) sono aumentati del 5,9%, forse per effetto di una maggiore preparazione degli Stati membri a seguito del focolaio del 2011, che si è tradotta in una migliore qualità dei test e dell’attività di segnalazione. Non sono state osservate tendenze sulla presenza di VTEC in alimenti e animali.

Salmonellosi e yersiniosi in netto calo

Per l’ottavo anno consecutivo i casi di salmonellosi sono diminuiti, con 82.694 casi, ovvero il 7,9% di diminuzione del tasso UE di notifica rispetto al 2012. Il rapporto attribuisce tale calo ai programmi di controllo di Salmonella nel pollame e osserva che la maggior parte degli Stati membri hanno soddisfatto gli obiettivi di riduzione 2013 per la prevalenza nel pollame. Nelle carni fresche di pollame, la conformità rispetto ai criteri assegnati dall’UE per Salmonella è cresciuta, segno che gli investimenti effettuati degli Stati membri per l’attuazione di misure di controllo stanno funzionando. La yersiniosi, la terza zoonosi più comunemente riferita nell’UE con 6.71 casi, è diminuita nel corso degli ultimi cinque anni ed è scesa del 2,8% rispetto al 2012.

La relazione EFSA-ECDC tratta 16 zoonosi e focolai a trasmissione alimentare. Essa si basa sui dati raccolti da 32 Paesi europei aderenti (28 Stati membri e quattro Stati non membri) e aiuta la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE a monitorare, controllare e prevenire le malattie zoonotiche.