Morlacco di Malga è il formaggio dell’anno

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Medaglia d’oro dalla Giuria Critica, premio Onaf degli assaggiatori, premio Caseus Veneti 2013 dalla giuria critica come miglior formaggio della regione Veneta, Morlacco di Malga, alla nona edizione di Caseus Veneti 2013.

Erano 345 in concorso, 39 le medaglie d’oro assegnate nelle 37 categorie (due gli ex equo), tra queste la Malga coi Veci, abbarbicata a 1.325 metri a Borso del Grappa (TV), ne ha portate a casa ben due. Ysabel Bordignon, titolare dell’azienda agricola e il marito Girolamo Savio, casaro, hanno vinto il primo premio per il Malga Fresco che per il Morlacco di Malga. Un Morlacco davvero eccezionale che, alla chiusura della due giorni di Caseus Veneti 2013 è stato incoronato come “formaggio veneto dell’anno”, vincitore assoluto della manifestazione, così ha decretato la Giuria Critica, ma anche Premio Onaf 2013 (assegnato dall’Organizzazione Assaggiatori). “Una soddisfazione che ripaga di tanti sacrifici, miei e della mia famiglia”, ha detto Savio che d’inverno vive a Crespano e da primavera ad inizio autunno porta le sue 50 vacche sugli alti pascoli del Monte Grappa (5-6 forme a settimana vendute solo ai turisti).

La stessa vita da trent’anni, con una novità: quest’anno finalmente nella sua malga è arrivata la corrente elettrica, che ha migliorato decisamente la vita. Un premio davvero ricco di significati quello giunto al termine della due giorni di Caseus Veneti presa d’assalto da migliaia di visitatori, poiché paradigmatico della tutela della biodiversità della filiera del latte veneto. Una filiera che vede assorbito il 70% del latte prodotto da grandi formaggi a marchio DOP, ma che contempla anche un giacimento ricchissimo di piccole produzioni locali di ottima qualità.

Come il Morlacco del Grappa di Malga, un presidio Slow Food portato avanti da 18 malgari: una “eroica resistenza” che produce solo stagionalmente, tra i 1.200 e i 1.500 metri. Un formaggio antico, le cui origini affondano nei secoli quando – intorno al Seicento- un gruppo di pastori balcanici si spostò dalla Morlacchia, dominio della Repubblica Serenissima, per stabilirsi sui pascoli del Grappa. Un produzione strettamente legata ad una razza, la vacca burlina, al centro di un progetto di recupero. “Dietro alla riconosciuta qualità del Morlacco del Grappa, c’è un lavoro decennale di recupero della vacca burlina, unica razza autoctona del Veneto portato avanti – spiega Bruno Bernardi, direttore di A.Pro.Lav – dall’associazione dei produttori di latte di Treviso e del Veneto in sinergia con Veneto Agricoltura. Salvare la Burlina dall’estinzione significa preservare la biodiversità nei nostri allevamenti ma anche nelle produzioni casearie”.

Anche nella mandria di Malga Coi Veci ci sono diverse burline, così come tra gli altri 17 malgari coinvolti nel progetto: perché la qualità del Morlacco è legata proprio alla salvezza della Burlina. Fino al 1930 se ne contavano 15mila capi in regione, poi in epoca fascista si decise di privilegiare altre razze che producevano più latte. Oggi di vacche burline se ne contano poche centinaia: piccole e particolarmente adatte ai pascoli montani, danno poco latte ma dalle caratteristiche uniche (per grassi e proteine).

Caseus Veneti 2013 ha assegnato ben 18 medaglie d’oro ai caseifici della provincia di Treviso, 10 a Vicenza, 6 a Verona, 4 a Belluno, 1 a Venezia. Migliaia di persone hanno visitato Villa Emo nel weekend: in quasi 300 hanno affollato le 6 degustazioni guidate formaggi/vini e centinaia di bambini hanno partecipato ai laboratori.