Parmigiano Reggiano reggono i consumi e l’export vola

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Positivo il bilancio 2013 per il Consorzio del formaggio emiliano

parmigiano reggianoFanno ben sperare i valori che contraddistinguono il consuntivo 2013 del Parmigiano Reggiano, presentati dal Consorzio di tutela: buona tenuta dei consumi interni, una flessione produttiva dello 0,85%, calo delle giacenze del 4,3%, con ulteriore accelerazione negli ultimi mesi dell’anno, quotazioni in lieve flessione su base annua ma in netta ripresa da agosto in poi e difficoltà di prodotti similari d’importazione, che si sono scontrati con l’elevato prezzo del latte a livello mondiale. Si sono succeduti, quindi, molteplici fattori positivi che preannunciano un promettente futuro ai produttori di Parmigiano Reggiano, alle prese con aumenti di più voci che incidono sul costo di produzione complessivo. Tra questi fattori uno dei più importati è risultato essere l’export, che nel 2013 ha fatto registrare una crescita di ben 5 punti percentuali.

Efficace il Piano di regolazione dell’offerta

«In un anno di grande difficoltà per le vendite alimentari al dettaglio – ha spiegato il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – le vendite di Parmigiano Reggiano nella gdo sono scese solo dell’1% e sono state ben compensate dall’incremento di quelle effettuate direttamente dai caseifici e da altri canali, tanto che il nostro risultato, nonostante un calo delle vendite di formaggi duri pari al 2,3%, è stato positivo». Scelta determinante del 2013 è stata poi l’adozione, a partire dal settembre scorso, di un “Piano di regolazione dell’offerta” che ha vincolato il sistema e che prevede, per il 2014, una produzione di 3.250.000 forme, 29.000 in meno rispetto al 2013.

Questo in linea con l’obiettivo del Consorzio di esercitare una tutela attiva dei redditi dei produttori, altrimenti impossibile senza uno sviluppo strutturato che eviti oscillazioni, le quali, anche nel recente passato (2011 sul 2010), hanno determinato crescite annue superiori al 7%.

Quotazioni in ripresa da agosto

Per quello che riguarda le quotazioni, invece, il Consorzio ha vissuto un 2013 a due velocità – ha specificato Alai –. «La media annua dei prezzi all’origine, che si è attestata a 8,74 €/kg (-4,2% sul 2012), nasce da quotazioni che nei primi sette mesi si sono mantenute inferiori a quelle del 2012 (la media del periodo è stata pari a 8,60 €/kg), mentre da agosto si è consolidata una ripresa che nel mese di dicembre ha fatto segnare il migliore risultato dell’anno (9,05 €/kg), ulteriormente confortato dalle quotazioni della Borsa comprensoriale di Parma che, all’inizio del 2014, hanno segnato punte massime di 9,40 €/kg e con minimi mai al di sotto dei 9 €/kg, valori che non si toccavano dall’ottobre 2012».

Queste incoraggianti prospettive sono state accompagnate dall’avvio del superamento delle difficoltà legate al terremoto del maggio 2012, grazie agli oltre 4.800.000 euro erogati e ripartiti tra i caseifici colpiti dal sisma, in attesa di completare il percorso delle istruttorie per la quantificazione dei danni e dei risarcimenti.

Dati di produzione Parmigiano Reggiano 2012 e 2013Export e investimenti per crescere

I segnali migliori, tuttavia, sono quelli provenienti dai mercati esteri: «Nel 2013 – ha affermato Riccardo Deserti, direttore del Consorzio – all’estero sono state collocate 45.800 tonnellate e la quota di prodotto destinato all’export, che è raddoppiata in cinque anni, è salita al 34%. Il nostro obiettivo? Entro il 2020 puntiamo a portare la quota delle esportazioni al 50% sul totale». Ai vertici delle classifiche dell’export vi sono: Francia (19%), Regno Unito (17,1%), Germania (16,9%), USA (16,5%), seguiti da Canada, Giappone e Svizzera.

Le esportazioni registrano un +25%, con crescite percentuali rilevanti in Brasile (130%), Indonesia (140%), Arabia Saudita (93%), Kuwait (30%), Messico (25%), India (19%), Russia (16%) e Corea del Sud (16%). Un’affermazione internazionale che, unita al buon andamento dei consumi interni, sarà sostenuta dai nuovi investimenti programmati dal Consorzio, il cui bilancio si aggira intorno ai 23 milioni di euro: nel 2014, infatti, verranno stanziati 13,7 milioni, equamente suddivisi su Italia ed estero, destinati ad azioni informative volte alla valorizzazione del Parmigiano Reggiano, a progetti che verranno avviati con esportatori, gdo e sul canale horeca e ad attività di controllo e vigilanza in caseifici ed esercizi commerciali.