Pecorino Metello

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Zona geografica di origine e di produzione

La famiglia Busti originaria di Metello, un piccolo borgo dell’Alta Garfagnana, fedele alle proprie tradizioni pastorizie porta avanti tutt’oggi l’antica pratica della transumanza: il gregge con pecore di razza Massese, Garfagnina e Sarda pascola da ottobre a maggio nelle colline pisane e a giugno è trasferito in Alta Garfagnana e Alta Reggiana nel territorio del parco nazionale dell’Appenino Tosco-Emiliano per restarvi fino a settembre.

 Vincoli con l’ambiente

Storico

La Grafagnana era anticamente abitata dalla popolazione degli apuani, insediati anche nei territori limitrofi di Lunigiana, Versilia e Appennino tosco-ligure. In concomitanza con la deportazione della quasi totalità della popolazione apuana a opera dei romani nel 180 a.C. furono fondate le colonie di Luni e Lucca; gruppi di indomiti apuani, sfuggiti alla cattura, permasero tuttavia in zona per almeno altri cento anni controllando le alture della Garfagnana e della attuale Versilia e impedendo la realizzazione di un collegamento viario stabile tra Pisa e Luni lungo la costa. Solo con l’avvento di Giulio Cesare (56 a.C.) gli apuani furono stabilmente sottomessi; dopo la caduta dell’Impero Romano, la Garfagnana fu occupata dai Longobardi di Teodolinda che poi si estesero verso il centro e sud Italia. Terminato il dominio longobardo, sotto l’incalzare dei Franchi di Carlo Magno la Garfagnana fu annessa alla marca di Tuscia e, dopo la definitiva vittoria dei franchi in Italia, il suo territorio venne diviso tra potenti famiglie feudali: Gherardinghi, Rolandinghi, Suffredinghi, di Dalli, Porcaresi, da Bacciano. Alcune terre erano in possesso di Matilde di Canossa, alla quale è attribuita la costruzione di chiese e ospedali. Alla fine del XIV secolo, la Repubblica di Lucca cercò di annettere la Garfagnana per aumentare il proprio potere di fronte a quello di Pisa e di Firenze. Nel XV secolo alcuni comuni della Garfagnana fecero atto di dedizione agli Estensi restando fedeli a Lucca, altri fecero ritorno alla Repubblica. Da questo momento, la Garfagnana si trovò divisa fra Lucca e Ferrara, con tutte le conseguenze che ne derivarono, specialmente nelle aree di confine. Dopo la devoluzione del Ducato di Ferrara allo Stato Pontificio, nel 1598, il potere estense si trasferì a Modena, che divenne da quel momento la capitale anche della Garfagnana che, per alcuni secoli, fu una provincia del Ducato di Modena e Reggio. Dal 1859 al 1923 la Garfagnana fu incorporata nella provincia di Massa e Carrara. In questo periodo si verificò un grande flusso migratorio che spinse gli abitanti della valle a emigrare. Dal 1923 la Garfagnana è entrata a far parte della Provincia di Lucca. La famiglia Busti ha iniziato la sua attività di caseificazione oltre mezzo secolo fa, partendo dalla produzione di un tipo di formaggio, ricotta e burro. Remo Busti, originario dell’Alta Garfagnana e fondatore dell’omonimo caseificio, ha iniziato l’attività di caseificazione nel 1955 ad Acciaiolo, nel comune di Fauglia. I figli Stefano e Massimiliano Busti, insieme al resto della famiglia, sono parte integrante della produzione e del controllo qualitativo dei prodotti fatti ancora oggi con gli stessi criteri di allora. L’azienda conta a oggi oltre 50 tipi diversi di formaggio raggruppati in 5 “famiglie”: i “Freschi”, i “Tradizionali”, le “Delizie”, le “Selezioni” e gli “Speciali”. A quest’ultima appartiene il Pecorino Metello.

Geografico

La Garfagnana (basso latino Carfaniana) è una piccola regione prevalentemente montana, ricca di storia e tradizione in provincia di Lucca compresa tra l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, nel nord della Toscana. Confinante a Nord con la Lunigiana, a Ovest con la Versilia e la provincia di Massa, a Est con la regione Emilia-Romagna e a Sud con la Lucchesia, è interamente attraversata dal fiume Serchio con un ampio greto sassoso (in Garfagnino “la Jara”) e dai suoi molti affluenti ed è ricca di boschi (circa 60.000 ettari). È un territorio toscano rimasto intatto negli anni, dove sono ancora vive antiche tradizioni montane.

Orografia

La Garfagnana offre un’ampia varietà di paesaggi, a partire da una fascia montana impervia e incontaminata, rocciosa sulle Alpi Apuane, prativa e dal declivio più dolce in Appennino, che si trasforma alle quote minori in una collina ricca di prati e coltivi di una particolare bellezza paesaggistica. Garfagnana letteralmente significa “Grande Foresta”: così questa valle appariva ai suoi primi visitatori e ancora oggi si rimane stupiti davanti all’estensione rigogliosa dei suoi boschi: quelli di castagno, impiantato e curati dall’uomo fino ai 1000 metri di quota, e quelli selvaggi di faggio, che si spingono, oltre i 1700 metri. In questa spettacolare paesaggio naturale compaiono arroccati su una collina, adagiati sugli altopiani, oppure a strapiombo su vertiginose pareti rocciose, i numerosi, piccoli centri abitati che caratterizzano la valle.

Idrografia

Oltre al fiume Serchio, nel raggio di pochi chilometri, troviamo bellissimi laghi anche in altura, limpidi torrenti, riserve naturali e parchi quali Appennino, Orecchiella e Alpi Apuane, l’Orto Botanico e ben due complessi di grotte carsiche tra le più belle d’Europa. L’eccezionale ricchezza d’acqua di questa terra ne caratterizza clima e ambiente, incredibilmente verde e lussureggiante, tanto da essersi guadagnata nel tempo, l’appellativo di “Isola verde” della Toscana. In effetti pur vicina a importanti centri storici come Lucca, Pisa, Firenze e alla Versilia, questa valle è rimasta chiusa in se stessa, vivendo una propria storia e costruendosi una spiccata identità che tutt’oggi conserva.

 

Veronica Alloisio