Quote latte Parmigiano Reggiano: scambi per 18 milioni

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Parmigiano Reggiano - riempimento caldaia IMIn dodici mesi ha generato scambi per quasi 18 milioni di euro. È questo il primo effetto dell’istituzione avvenuta un anno fa del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di questo prodotto l’unica Dop europea che assegna le quote latte da destinare alla trasformazione direttamente agli allevatori e non ai caseifici.

L’operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, ai quali sono state assegnate quote per 16,7 milioni di quintali di latte destinabili alla trasformazione (3,6 milioni per la montagna e il resto per le zone di collina e pianura).

«In questi dodici mesi – puntualizza al proposito il consorzio di tutela – le compravendite di quote iscritte al Registro si sono così tradotte in 300 contratti relativi a oltre 900.000 q.li di quote latte Parmigiano Reggiano, mentre altre quote per 700.000 quintali di latte sono state date in pegno a garanzia di finanziamenti e, infine, quote corrispondenti a 190.000 quintali di latte sono state oggetto di pignoramento, evitando che altri beni degli allevatori subissero questo blocco. Considerando la produzione totale interessata al Registro e il valore delle quote in condizioni di minore sofferenza delle quotazioni, che stanno già manifestando qualche segnale di rialzo – spiega il Consorzio – il valore creato per gli allevatori supera i 360 milioni di euro. Per il 2016 è in programma l’aggiornamento del Piano produttivo per allinearlo alle mutate condizioni di mercato, ma già dall’analisi dell’andamento produttivo del 2014 e 2015 si rileva che il Piano e il Registro hanno contribuito a mantenere sostanzialmente stabile la produzione di Parmigiano Reggiano. A fronte di questa stabilità e delle nuove iniziative promozionali in corso in vista delle festività natalizie e di fine anno, nelle ultime settimane la Borsa Comprensoriale ha segnato una prima ripresa delle quotazioni dopo una crisi che si protrae da quasi due anni».