Trattamenti personalizzati delle acque reflue

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Impianto biologico per caseificio, nuova serie BIOX-SBR, con predisposizione a trasformazione in tecnologia MBR per eventuale successivo aumento di potenzialità; completo di vano tecnico accorpato, pronto all’uso e amovibile
Impianto biologico per caseificio, nuova serie BIOX-SBR, con predisposizione a trasformazione in tecnologia MBR per eventuale successivo aumento di potenzialità; completo di vano tecnico accorpato, pronto all’uso e amovibile

In base alle varie lavorazioni svolte nei caseifici, al tipo di formaggio prodotto e al latte lavorato, Depur Padana Acque propone soluzioni di depurazione su misura per ogni specifica necessità

L’attività casearia produce grandi quantità di reflui, rappresentati dal siero, dal latticello e dalle acque di lavaggio in genere. Anche se questi reflui sono privi di particolari agenti tossici, hanno un contenuto organico tale da impedirne, per poter rispettare le normative italiane, lo scarico diretto nella rete idrica. Più o meno contaminati, quindi, i reflui dei caseifici richiedono una gestione spesso attenta e mirata.

Il siero derivante dalla lavorazione del formaggio, per esempio, contiene gli elementi solubili del latte (lattosio, sieroproteine, sali). Può essere usato come ingrediente alimentare, ma spesso deve essere smaltito, rispettando quanto previsto dalle normative ambientali internazionali. «Anche se come rifiuto non è considerato pericoloso dalla normativa vigente, per lo smaltimento nell’ambiente deve essere per legge sottoposto a trattamenti di depurazione – dichiara Marco Griguolo, technical sales manager Depur Padana Acque. – Lo stesso avviene con il latticello, altro sottoprodotto liquido derivante dalla lavorazione di formaggi freschi a pasta filata, che è sempre più difficilmente conferibile per lo smaltimento e quindi necessita di depurazione». Anche le acque di lavaggio degli ambienti e delle attrezzature di lavoro, spesso presenti in quantità elevate, devono essere depurate, perché contengono residui organici e prodotti detergenti impiegati nel lavaggio.

Pretrattamenti e ossidazione biologica a fanghi attivi

La soluzione di depurazione per i vari tipi di refluo da lavorazione casearia la offre Depur Padana Acque, che propone l’ossidazione biologica a fanghi attivi, dove microrganismi selezionati metabolizzano ed eliminano la contaminazione disciolta nel refluo. Ma per ottimizzare questo processo sono necessari pretrattamenti digrassanti il refluo, che possono essere di tipo statico o, nel caso in cui la quantità d’acqua da trattare sia elevata, automatici quindi con rendimento più elevato (flottatori ad aria micropressurizzata con separazione automatica dei grassi).

Impianto biologico a fanghi attivi, con sezione di pretrattamento meccanico, comparto biologico di ossidazione realizzato con vasche in muratura e sezione di ultrafiltrazione MBR realizzata con sistema modulare preassemblato ECOBLOCK, completo di locale tecnico accorpato
Impianto biologico a fanghi attivi, con sezione di pretrattamento meccanico, comparto biologico di ossidazione realizzato con vasche in muratura e sezione di ultrafiltrazione MBR realizzata con sistema modulare preassemblato ECOBLOCK, completo di locale tecnico accorpato

Il trattamento biologico presuppone differenti approcci. Come spiega Marco Griguolo: «Oltre ai tradizionali sistemi a decantazione statica dei fanghi attivi (modalità continua con decantatore o discontinua sequenziale SBR, Sequencing Batch Reactor) noi offriamo la moderna e molto performante tecnologia con membrane di ultrafiltrazione MBR (Membrane Bio Reactor), che permette di realizzare l’impianto in metà spazio rispetto ai sistemi tradizionali ma anche di raddoppiare o triplicare la potenzialità di quelli esistenti senza realizzare nuove vasche né opere civili importanti. La combinazione di questi sistemi in un unico depuratore permette di eliminare il carico inquinante, garantendo lo scarico di un effluente che rispetta i valori di legge in riferimento a COD, BOD, solidi sospesi, grassi e oli, e altri parametri sensibili».

Fase di trasporto impianto biologico monoblocco mod. ECOBLOCK, funzionante a innovativa tecnologia MBR, per il trattamento scarichi di industria casearia, comprensivo di vano tecnico e fornito completamente preassemblato (dimensioni: diametro 3.0mx17.0m lunghezza). Installazione presso Caseificio Delizie della Natura (Reggio Calabria)
Fase di trasporto impianto biologico monoblocco mod. ECOBLOCK, funzionante a innovativa tecnologia MBR, per il trattamento scarichi di industria casearia, comprensivo di vano tecnico e fornito completamente preassemblato (dimensioni: diametro 3.0mx17.0m lunghezza). Installazione presso Caseificio Delizie della Natura (Reggio Calabria)

Membrane ultrafiltranti per acque pulite

«Nel trattamento delle acque, le membrane ultrafiltranti rappresentano forse l’innovazione più importante degli ultimi dieci anni – rivela Marco Griguolo. – La possibilità di inserire nell’impianto una barriera fisica invalicabile e molto fine (siamo nel campo della ultrafiltrazione), che separa la biomassa dall’acqua depurata, consente di raggiungere risultati impossibili con i sistemi tradizionali. Molti sono i vantaggi di tale tecnologia: la diminuzione del volume totale dell’impianto rispetto a uno tradizionale; la rimozione totale dei solidi sospesi dall’acqua depurata, con tutte le problematiche correlate alla sedimentabilità dei fanghi attivi; la riduzione dei costi per manutenzione e smaltimento; l’abbattimento dei costi energetici; un migliore abbattimento di azoto e fosforo; la qualità delle acque depurate inviate allo scarico».

Non solo, insiste Griguolo, «l’acqua ottenuta con i processi di ultrafiltrazione a membrana ha una qualità tale da permettere valutazioni di riutilizzo interni al caseificio ma può anche essere destinata a sottoservizi di tipo agricolo, civile o industriale. Ciò consente di conservare le acque di più elevata qualità per il solo uso potabile e di non intaccare le risorse idriche disponibili».

Tecnologia SBR o MBR: quale scegliere?

Molti sono agli aspetti puramente tecnici che rendono le membrane la migliore tecnologia applicabile attualmente sul mercato (BAT – Best Available Technology), tale da essere ben vista dagli enti autorizzativi in fase di certificazione ISO 14001. Detto questo, «è importante però capire in quali casi è preferibile scegliere una tecnologia tradizionale (di tipo discontinuo SBR, per esempio) e quando invece conviene realmente optare per l’innovativa tecnologia MBR – avverte Griguolo. – Per un caseificio di piccole dimensioni è in genere preferibile la tecnologia SBR, sia per un discorso di semplicità tecnica e di gestione, sia per il costo impiantistico più contenuto rispetto a un sistema MBR, dove il valore delle membrane di ultrafiltrazione e delle apparecchiature correlate per il loro funzionamento automatico può incidere molto sul costo del depuratore. Tale svantaggio economico è però in larga parte compensato quando le necessità di depurazione richiedono impianti più grandi. In questo caso, infatti, la compattezza degli impianti MBR rispetto ai sistemi tradizionali permette importanti risparmi di spazio ed economici, grazie ai minori costi delle opere edili associate alle realizzazioni in muratura».

Impianti di depurazione monoblocco

Come detto, la tecnologia MBR offre la possibilità di dimezzare le volumetrie necessarie alla depurazione, il che si traduce in minori opere civili e, in molti casi, addirittura nella possibilità di eliminare completamente le opere murarie e le lunghe cantierizzazioni, potendo realizzare impianti molto compatti e consegnabili su camion. Con questa concezione, Depur Padana ha progettato e realizzato una gamma di depuratori monoblocco per piccole e medie realtà casearie, che stanno riscuotendo moltissimo apprezzamento da tutto il mercato. Si tratta di impianti in carpenteria metallica e forniti completamente assemblati e cablati, amovibili e facilmente ampliabili. Sia il trasporto sia l’installazione sono molto semplici e rapidi, e richiedono minimi lavori edili sul posto.

Concludendo, oltre al fattore economico, certamente importante, e agli ingombri impiantistici, «con la tecnologia delle membrane è possibile ottenere un effluente depurato di qualità nettamente superiore a qualsiasi altro sistema biologico di depurazione – ribadisce Griguolo, – risultando pertanto estremamente consigliabile quando il corpo idrico ricettore è costituito dalle acque superficiali o addirittura dal suolo, dove i limiti di legge allo scarico sono molto restrittivi».

Fase di trasporto comparto MBR, attrezzato con membrane di ultrafiltrazione, da abbinare a depuratore biologico tradizionale esistente, a servizio attività lattiero casearie, per raddoppio potenzialità impianto
Fase di trasporto comparto MBR, attrezzato con membrane di ultrafiltrazione, da abbinare a depuratore biologico tradizionale esistente, a servizio attività lattiero casearie, per raddoppio potenzialità impianto