Aggiornamento mercati 22-1-2020

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Fonte: European Milk Market Observatory

Secondo il dairy dashboard, la raccolta di latte UE è aumentata dello 0,9% a novembre 2019 rispetto a novembre 2018, con un rialzo di 109.000 ton. (+0,5% per il periodo gennaio-novembre). In ribasso invece quella di Nuova Zelanda (-0,4% tra giugno-novembre rispetto ad analogo periodo del 2018) e soprattutto in Australia (-5,3% tra luglio e novembre rispetto ad analogo periodo 2018); timido rialzo (+0,3% gennaio-novembre 2019 vs 2018) per la produzione statunitense di latte.

In espansione la produzione comunitaria di latte condensato (+4,3%), burro (+2,9%), SMP (+0,9%), panna (+2,3%), WMP (+1,6%) e formaggio (0,1%) rispetto al periodo gennaio-novembre 2018.

Per quanto concerne i prezzi a livello UE il burro perde ancora terreno (-0,6% su base mensile, e ora a 366 €/100 kg) al contrario di quelli di SMP, WMP e cheddar che si attestano rispettivamente a 258 €/100 kg, 307 €/100 kg e 319 €/100 kg.

Ora l’UE è leggermente meno competitiva in termini di prezzo per il burro (rispetto all’Oceania) e il latte scremato in polvere (rispetto agli Stati Uniti). Recuperano le quotazioni del latte spot italiano fino a 40,0 c/kg (19 gennaio 2020).

Aumentano i costi tanto della razione animale (+1,9%) quanto dell’energia (+2,2%) nella settimana 3 rispetto alle 4 precedenti.

GDT: l’indice generale dei prezzi spunta un rialzo dell’1,7%. Verso l’alto le quotazioni di tutti i principali prodotti lattiero-caseari, compresi burro (+5,5%) e WMP (+2,4%) nell’ultima asta (21/01).