Grana Padano: export in rialzo nel 2020

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Sono 2.112.870 le forme di Grana Padano spedite all’estero nel 2020 che segna così un rialzo cumulativo del 3,43%. Un risultato maturato anche grazie agli investimenti promo-pubblicitari, oltre 14 milioni di euro solo per l’estero, sostenuti nel 2020 con le risorse scaturite dal Piano Produttivo.

A dicembre il rialzo dell’export ha sfiorato il 15%, a conferma del ruolo trainante dell’export nella crescita dei consumi. «Si tratta di un incremento – ha precisato Stefano Berni, direttore generale del consorzio di tutela – legato anche a correzioni di rilevazioni doganali dei mesi precedenti».

Un rialzo che, comunque, replica la tendenza di novembre 2020, mese in cui le esportazioni di Grana Padano avevano segnato +5,31%, dopo un altrettanto positivo ottobre.

Il peso della Germania

Sono cresciute del 7,1% le esportazioni in Germania che ha acquistato circa 567mila forme a conferma del primato del Paese teutonico come sbocco di elezione della DOP. Brillante anche l’andamento in Francia (4,7%), secondo mercato export con oltre 242mila forme.

Sono calate invece del 9% circa le vendite negli Usa che si collocano al terzo posto. Segue il Regno Unito con vendite a quota 146mila forme e quasi il 10% di aumento. Con quasi 134mila forme la Svizzera si è posizionata al quinto posto con un incremento che ha sfiorato l’8%. Al sesto posto la Spagna, con un calo vicino al 6% e quasi 112mila forme. Boom di vendite in Canada che ha guadagnato quasi il 25% raggiungendo le 63mila forme.

Sali e scendi nel 2021

Dopo un significativo rallentamento a gennaio, il trend si è invertito a febbraio 2021 con vendite a +2,28%. Secondo il consorzio, ciò potrebbe essere attribuibile alle consistenti scorte di dicembre effettuati dalla Gdo e all’attesa di prezzi all’ingrosso più convenienti rispetto a quelli praticati a novembre e dicembre.

Per quanto riguarda le vendite retail, le rilevazioni Iri indicano un trend al rialzo gennaio è (+2,9%) e un andamento negativo a febbraio (-3,2%). A febbraio sono calati del 8,7% anche i consumi di Parmigiano Reggiano, ma sono rimbalzati addirittura del 14,5% quelli dei similari. Per il Grana Padano i primi due mesi dell’anno si chiudono con una sostanziale tenuta delle vendite.