Ma cosa pensano i consumatori dei packaging plastici?

267

 

Alpla, azienda operante nel settore degli imballaggi in materiale plastico, ha diffuso i risultati della seconda ricerca che ha promosso nel contesto della campagna “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica”. L’iniziativa, partita più di un anno e mezzo fa, intende sensibilizzare i consumatori sul corretto utilizzo degli imballaggi plastici e di fare cultura su un materiale molto presente nella vita quotidiana: la plastica.

Il campione oggetto dell’indagine è rappresentativo della popolazione italiana a livello di età (18-54 anni) e gender.

Tra conferme e novità

Il dato complessivo dichiarato relativamente all’abitudine di fare la raccolta differenziata domestica mostra chiaramente come questa sia oramai divenuta una prassi trasversalmente consolidata, ovvero senza differenze di età, di genere e di territorialità.

Lo spunto più interessante sul quale riflettere arriva però dalle domande poste sull’utilizzo degli imballaggi plastici. Alla domanda “In quale ambito consumi maggiormente la plastica?” l’alimentare passa dal 72% all’89%, mentre il farmaceutico/cosmetico scende dal 24% al 9%. Questa tendenza ad associare maggiormente la plastica con il carrello della spesa alimentare  e meno con quello dei prodotti farmaceutici è probabilmente da intendersi come una conseguenza legata al mitigarsi della crisi pandemica e, quindi, ai diversi comportamenti di acquisto dei consumatori.

L’impatto sulla conservazione alimentare

Decisamente significativa, se vogliamo anche in relazione alle risposte date a quanto sopra, è la percentuale dei rispondenti che, alla domanda “Gli imballaggi in plastica consentono una migliore conservazione del cibo?”, hanno risposto affermativamente. Ebbene, se gli indecisi sulle proprietà funzionali della plastica legate alla conservazione degli alimenti si mantengono su una soglia stabile nell’intorno del 30%, coloro che asseriscono che la plastica favorisca il mantenimento della freschezza dei cibi passa dal 29% al 36%.

Invece, nella prima survey la percentuale degli intervistati che non sapeva che cosa rispondere o che riteneva la plastica non idonea alla migliore conservazione del cibo era pari al 70% e più. Forse complice la recente pandemia, che ha indotto i consumatori a fare i conti con scorte di cibo a lungo termine, la percezione della plastica come materiale funzionalmente idoneo alla conservazione è decisamente aumentata.

Il ruolo materiale nelle scelte d’acquisto

Circa l’importanza che il consumatore dà al packaging all’atto dell’acquisto, anche se uno su due dichiara di porre “abbastanza” attenzione al tipo di confezione, ovvero alla sua sostenibilità e riciclabilità, vi è ancora una percentuale consistente (22%) che non si sofferma su tale aspetto. Questo, nonostante i dati di questa seconda survey pongano in chiara evidenza come i consumatori considerino importante il riciclo, con il 41% del campione che alla domanda “In una scala da 1 (molto poco) a 10 (tantissimo), quanta importanza dai al riciclo della plastica nella tua vita quotidiana?” ha assegnato il punteggio massimo di 10 (nella survey scorsa la percentuale del campione era pari al 33%).

Informare ed educare

Da ultimo, fermo restando che le principali fonti di informazione per i consumatori rimangono i siti web e i social – anche se in leggero calo in favore di brochure e opuscoli – si conferma la necessità di disporre di maggiori informazioni da fonti ufficiali, con regole e norme più chiare per evitare errori nella differenziazione dei rifiuti che, spesso, soprattutto quelli di tipo misto, i comuni gestiscono con modalità differenti.