NFPS, secondo la FAO

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Crisi geopolitiche, clima, sostenibilità, stili di consumo, crescita della popolazione. Fattori che stanno accelerando la trasformazione dei sistemi agroalimentari a livello globale, delineando e imponendo nuovi modelli di riferimento. Un’indicazione di cosa potrà accadere nei prossimi 5-25 anni è contenuta in un recente documento elaborato dal “Programma di previsione della sicurezza alimentare” della FAO. Nel report sono stati identificati i cambiamenti che determineranno il consolidamento o la creazione di “nuovi alimenti e sistemi di produzione alimentare”, sintetizzati con l’acronimo NFPS (New Food sources and Production Systems).

Il volano di questi cambiamenti è (e sarà) il progresso tecnologico e scientifico. Soprattutto quello capace di meglio garantire ai sistemi agroalimentari una transizione sociale e ambientale sostenibile. Obiettivi già attuali per la filiera latte che, dal documento FAO, potrebbe (o forse dovrebbe) ricavare ulteriori indicazioni per un atteggiamento da subito proattivo verso possibili e prossimi mutamenti di scenari. Infatti, tra le quarantaquattro innovazioni emergenti evidenziate, alcune coinvolgono direttamente o indirettamente anche la filiera latte. A partire dall’innovazione digitale. Accanto alla robotica, il documento FAO mette in primo piano, per fattibilità e potenziale velocità di introduzione, lo strumento virtuale del digital twin (gemelli digitali). Attualmente considerato l’elemento cardine per un nuovo modello di industria alimentare con cui simulare nuovi processi sulla base di dati produttivi ottenuti ed elaborati in tempo reale. Basi tecnologiche e digitali necessarie per sviluppare un altro punto chiave per gli NFPS dei prossimi anni, ossia lo sviluppo di prodotti cosiddetti ibridi. Ottenuti combinando con nuove tecnologie latte (o derivati) e prodotti vegetali. Ma anche, e a breve secondo il documento FAO, alimenti ibridi preparati con materie vegetali e prodotti “animali” da cellule coltivate. Perché anche la “zootecnia cellulare” già oggi è un importante NFPS, anche per produrre le proteine del latte.

Non è semplice comprendere in che tempi, termini e misura questi e altri punti dello studio FAO impatteranno sulle strategie a breve e medio termine del settore lattiero-caseario, soprattutto italiano. Numerose condizioni potranno limitare o favorire l’introduzione e l’implementazione degli NFPS. Di certo, per alcuni di questi non sarà solo una questione tecnologica, economica o ambientale, ma anche una scelta politica. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e l’espansione di nuove tecnologie rappresentano però fenomeni irreversibili. Difficile immaginare un presente e un futuro senza NFPS se si vogliono efficacemente affrontare e gestire le sfide poste dalla necessità di avere filiere agroalimentari sempre più sostenibili e resilienti.

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