Messico, una gioia per gli USA… almeno in campo lattiero

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Il Messico rappresenta il primo sbocco di mercato dell’export lattiero-caseario statunitense: lo scorso anno ha raggiunto la cifra di 1,2 miliardi di dollari, quasi un quarto del valore totale dell’esportazione lattiera statunitense. Ciò è anche favorito dal fatto che il Messico non impone alcuna tariffa sulle importazioni di prodotti lattiero-caseari made in USA come previsto dal NAFTA: per i due principali prodotti lattieri esportati dagli USA in Messico in termini di volumi (NDM/SMP e formaggio) gli esportatori di altri Paesi sono infatti assoggettati a tariffe dell’80% e del 60%, rispettivamente. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno rappresentato il principale fornitore lattiero del Messico, con una quota superiore al 70% del mercato dell’import, nonostante l’agguerrita concorrenza dell’Unione europea e della Nuova Zelanda.

Nello specifico, i dati dello scorso anno hanno mostrato che il Messico ha assorbito il 47% in volume delle esportazioni statunitensi di NDM/SMP, il 31% di quelle di formaggio e il 32% di quelle di latte alimentare/panna. Aggregando i dati, nel 2016 il 3,7% della produzione lattiera americana (circa 3.8 miliardi di litri) ha preso la via del Messico sotto forma di latte in polvere, formaggio, sieroproteine, lattosio e altri derivati. La crescente domanda di prodotti lattieri da parte dell’industria di trasformazione messicana (rialzo annuo di quasi il 4% negli ultimi cinque anni) rende il Paese fortemente dipendente dalle importazioni (l’import copre circa un terzo del fabbisogno domestico), nonostante la produzione interna di latte sia aumentata nell’ultimo quinquennio a un tasso annuo composto dell’1,6% significativamente maggiore dei principali produttori latinoamericani. Nel 2016, gli allevatori messicani hanno prodotto 12,15 miliardi di litri di latte, pari a circa il 12% della produzione statunitense.