Il Consortium for Common Food Names (CCFN) ha plaudito alla decisione del governo giapponese di continuare a permettere l’uso di molte denominazioni in quanto (reputate) generiche nel quadro dell’accordo di partenariato commerciale sottoscritto con l’Unione europea (UE). Per il comparto lattiero-caseario, ciò varrebbe sia per denominazioni molto contestate come “parmesan” e “romano” sia per termini quali brie, camembert, cheddar, edam, emmental, gouda, grana, mozzarella, pecorino e provolone. Il CCFN ha inoltre già chiesto alle autorità nipponiche di usare la medesima coerenza anche nella definizione degli ultimi dettagli dell’accordo inerenti le IG. Infatti, il Giappone sarebbe propenso ad accordare un periodo di transizione di sette anni agli attuali utilizzatori di talune denominazioni quali asiago, feta, fontina e gorgonzola, trascorso il quale sarebbero gli aventi titolo europei ad averne l’esclusiva.