Grana Padano: un 2026 impegnativo

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Grana Padano: un 2026 impegnativo considerando il picco produttivo del secondo semestre 2025

“Adelante, con juicio” (cit. Gran Cancelliere Antonio Ferrer ne “I promessi sposi”). Così si potrebbe riassumere l’auspicio per il 2026, che si presenta impegnativo, da parte del consorzio del Grana Padano. Vale a dire crescita produttiva sì, ma senza i preoccupanti picchi del secondo semestre del 2025.

Un eccesso produttivo del 2025 attestatosi a +8% in peso. Oltre 3 milioni di tonnellate di latte sono state destinate a Grana Padano: +200mila tonnellate di latte trasformate in più nel 2025. Tanto è che l’Assemblea Generale del consorzio ha, straordinariamente e solo per il 2026, aggiornato il piano produttivo.

“È un eccesso produttivo assolutamente insolito, capitato nell’ultimo trentennio solo nel 2005 – ha sottolineato il Stefano Berni, il direttore generale del consorzio – e che ha bisogno di essere gestito, perché non si ripeta in maniera così vistosa nel 2026”.

Arginare l’eccesso di latte conferito a dare Grana Padano

Il Grana Padano ha assorbito tutta la quantità di latte prodotto in più nell’areale di produzione. A spingere tale eccesso di latte verso il Grana Padano, sottolinea il consorzio, sono state la remuneratività di tale sbocco e il basso prezzo del latte spot nella scorsa estate.

Così, a fronte di un primo semestre 2025 sostanzialmente in linea con le previsioni, il secondo le ha invece addirittura quadruplicate.

Così l’assemblea generale ha adottato un moltiplicatore a crescere sui costi che il piano produttivo attribuisce alle produzioni oltre quota. L’assemblea ha voluto dare comunque un ulteriore segnale di crescita assegnando un +1% a tutti i caseifici che lo richiedono. Il consorzio auspica quindi un rialzo della produzione di Grana Padano attorno al 3% all’anno, ben lontano dal +8% del 2025.

I consumi

Scrive il consorzio in una nota che “L’andamento complessivo dei consumi è in linea con le previsioni e registra performance molto migliori di quelle previste per il fatturato”.

Il forte aumento della produzione ha avuto ripercussioni sui prezzi all’ingrosso e sui consumi. “Questo aumento rilevante ha abbassato un po’ i prezzi all’ingrosso. Ciò sta favorendo l’incremento dei consumi” – ha commentato il direttore generale.

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