Export distretti italiani 2024: +6% per il lattiero-caseario

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A fine 2024, l’export dei distretti agroalimentari italiani ha segnato un nuovo record, con oltre 28 miliardi di euro e una crescita del 7,1% rispetto al 2023 (1,9 miliardi in più). È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 31 dicembre 2024, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. L’andamento è in linea con il totale del settore agro-alimentare italiano, di cui i distretti rappresentano il 42,5% in termini di valori esportati.  Settore che Intesa Sanpaolo presidia attraverso la Direzione Agribusiness, rete nazionale parte della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.

Focus sul comparto di latte e derivati

La filiera del lattiero-caseario avanza del 6,1% nel 2024 (146 milioni di euro in più), di cui quasi 111 realizzati dal Lattiero-caseario parmense (+31%). Positivi i principali mercati come gli Stati Uniti (+16,8%) e la Francia (+24%). Emergono tuttavia anche nuove destinazioni, con importi ancora contenuti ma con risultati apprezzabili, come Cina (+482%) e Giappone (+156%).
Il distretto parmense nel complesso esporta verso gli USA il 25% dei suoi flussi di vendite all’estero.

Il distretto del Lattiero-caseario sardo vede infatti il mercato americano come suo principale partner commerciale, quasi 120 milioni nel 2024. Ciò corrisponde al 72% del totale delle vendite all’estero del distretto, in lieve calo nell’anno (-3,3%). Nel complesso il distretto sardo riesce a mantenere invariati i livelli di export del 2023 (+1,4%), spingendosi sempre più lontano, in particolare verso Australia (+271%), Nuova Zelanda (+553%) e Canada (+19,9%).

In progresso il Lattiero-caseario di Reggio Emilia (+37,6 milioni, +18,9%), finora assente in Arabia Saudita, che passa da 500 mila euro a oltre 10 milioni. Inoltre, esso conferma la sua forte presenza nel Regno Unito (+12,1%), Stati Uniti (+78,2%; mercato che pesa il 12,6%) e Germania (+24,2%).

Sostanzialmente stabili la Mozzarella di bufala campana (+0,3%) e il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (-0,5%), entrambi con esposizioni sul mercato americano inferiori alla media della filiera (rispettivamente 2% e 5%).

La geografia dell’export di tutti i distretti agroalimentari

La Germania si conferma il primo partner commerciale nel 2024 (+6,9%). Bene anche i flussi destinati alla Francia (+4,8%). Stabile il contributo del Regno Unito (+0,4%). Ma la destinazione verso la quale si è registrata la maggior crescita sono gli Stati Uniti (+14,9%). E questo aumento non sembra legato a eventuali politiche di approvvigionamento anticipato post elezione di Trump, avvenuta a novembre: tassi di crescita sostenuti si sono registrati in tutti i trimestri dell’anno.
I dazi introdotti e parzialmente sospesi dall’amministrazione Trump ai primi di aprile del 2025 colpiscono molte filiere ad ampio raggio. Tra i comparti distrettuali più esposti vi è anche il lattiero-caseario. I nostri prodotti venduti negli Usa, tuttavia, potrebbero essere potenzialmente meno sensibili alle variazioni di prezzo rispetto a quelli dei nostri competitor. Si tratta, infatti, di produzioni di nicchia, spesso legate al territorio e DOP/IGP, molto apprezzate da una clientela ad alto reddito, che potrebbe beneficiare dei tagli fiscali promessi da Trump.

La ricerca di nuovi partner commerciali resta una strategia molto valida di diversificazione del rischio derivante dall’entrata in vigore di dazi più pesanti. Buon contributo alla crescita dell’export dei distretti agroalimentari è venuto infatti anche dalle economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale: crescono del 7,7% nel 2024 contro un +6,9% delle economie avanzate. Tra queste vanno segnalate Polonia (+15,3%) e Romania (+15,2%); bene anche la Cina (+9,7%) grazie allo sprint del quarto trimestre (+16,9%).

Un commento

Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo ha dichiarato: “Il nuovo record dell’export dei distretti agroalimentari italiani conferma la forza competitiva delle nostre filiere e la crescente domanda internazionale di prodotti di qualità, identitari e sostenibili. La Banca dei Territori, attraverso la Direzione Agribusiness, è al fianco delle imprese in questo percorso di crescita, accompagnandole con soluzioni concrete per affrontare le sfide di un contesto globale in rapida evoluzione: nuovi mercati, transizione green, digitalizzazione e ricambio generazionale.”

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