Sempre più Stati membri dell’UE stanno introducendo tasse su prodotti e bevande zuccherate, nell’ambito di politiche volte a incoraggiare scelte più sane da parte dei consumatori e a limitare l’assunzione di zuccheri aggiunti. Di pari passo cresce la preoccupazione che le bevande lattiero-casearie possano essere oggetto di tali misure, nonostante il loro elevato valore nutrizionale. Il lattosio, lo zucchero naturale del latte, è attualmente computato nella voce “zuccheri” della tabella nutrizionale, insieme agli zuccheri aggiunti.
In alcuni Paesi, come la Francia, i latti aromatizzati sono tassati come bibite e succhi di frutta. Invece, la Romania impone una “tassa sullo zucchero” su tutti i prodotti contenenti più del 10% di zuccheri totali, compresi i derivati lattiero-caseari. L’EDA (European dairy association) sostiene che i prodotti lattiero-caseari, compresi quelli da bere, dovrebbero essere esclusi da queste politiche fiscali. Questo in considerazione del fatto che forniscono nutrienti essenziali per una dieta bilanciata di bambini e adulti. Inoltre dovrebbero continuare a essere economicamente alla portata di tutte le famiglie. EDA poi sottolinea che il settore lattiero-caseario si è già adoperato nel ridurre gli zuccheri aggiunti nelle sue formulazioni – sforzi che meritano di essere riconosciuti nelle discussioni politiche.
Per questo motivo, in una nota EDA accoglie con favore la relazione finale della Commissione europea sulle “imposte sulla salute”. Riconoscendo il ruolo sfumato dei prodotti lattiero-caseari nella dieta, il report afferma che le imposte sulle bevande zuccherate armonizzate nell’UE dovrebbero escludere queste categorie per evitare di compromettere i loro potenziali benefici per la salute.