Questo mese Eurostat ha fornito un quadro recente sui rifiuti da imballaggio prodotti nei 28 Stati membri dell’Unione europea (UE) e in alcuni Paesi terzi. Informazioni e dati si basano sulla direttiva 2004/12/CE che stabilisce gli obiettivi di riciclo e recupero, armonizzando le misure nazionali in tema di gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio. L’analisi Eurostat copre il periodo 2007-2016.
Uno sguardo generale
Nel 2016, nell’UE-28 ogni abitante in media ha buttato 169,7 kg di imballi: i più virtuosi sono stati i croati, con 54,9 kg per abitante; agli antipodi i tedeschi con 220,6 kg per abitante. Nel merito del tipo di materiale, nel 2016 carta e cartone rappresentavano il 41% degli imballi gettati, la plastica e vetro il 19% ciascuno, il legno si attestava al 16% e il metallo al 5%. Altri materiali rappresentavano meno dello 0,3% del volume totale dei rifiuti di imballaggio generati nel 2016.
L’andamento
Partendo dal 2007 la quantità totale di rifiuti da imballaggio è rimasta pressoché stabile sino al 2008 (da 81,5 a 81,7 milioni di tonnellate nel 2008) per poi calare l’anno successivo (76,8 milioni di tonnellate). La tendenza si è invertita nel biennio successivo (78,7 milioni di tonnellate nel 2010 e 80,1 milioni di tonnellate nel 2011).
Nel 2012, l’UE-28 ha prodotto 78,9 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio (-1,5% anno su anno). Nel 2016, tutti i rifiuti da imballaggio, a eccezione del metallo, hanno registrato un aumento rispetto al 2015 raggiungendo così 86,7 milioni di tonnellate (+2,2% rispetto all’anno precedente).
Nel decennio considerato i pack di carta e cartone sono stati i più buttati, contribuendo con quasi 35,4 milioni di tonnellate al totale dei rifiuti da imballaggio generati nel 2016. La plastica ha raggiunto un totale di 16,3 milioni di tonnellate nel 2016, attestandosi al secondo posto. Il vetro ha toccato quasi quota 16,3 milioni di tonnellate, gli imballaggi in legno si sono fermati a 13,9 milioni di tonnellate e quelli di metallo a 4,5 milioni di tonnellate nel 2016.
Mentre tutti i materiali da imballaggio hanno registrato un netto calo di 4,9 milioni di tonnellate (- 6,0%) dal 2008 al 2009, la diminuzione è stata particolarmente marcata per il metallo e il legno. Il volume del primo ha ceduto 0,4 milioni di tonnellate (-7,8%) e quello del secondo 2 milioni di tonnellate (-15,0%). Siccome questi due materiali di imballaggio sono molto impiegati per il trasporto delle merci, come nel caso dei pallet, il calo può quindi essere ascritto a volumi inferiori degli scambi.
La diminuzione della produzione comunitaria dei rifiuti da imballaggio nel biennio 2011-2012 è stata più moderata rispetto a quella del 2008-2009 e ha interessato tutti i materiali da imballaggio, a eccezione della plastica che è aumentata dello 0,7%. Dal 2011 al 2012, il calo maggiore ha riguardato gli imballi di legno (- 3,1%) e di vetro (- 3,0%). La produzione di rifiuti da imballaggi metallici è diminuita dell’1,4% tra il 2011 e il 2012, mentre quella di carta e cartone dell’1,0%. Nel 2013, la produzione di rifiuti da imballaggio totali sembra essere aumentata principalmente a causa del contributo di carta e cartone (+2,5% rispetto all’anno precedente). Dal 2013 i rifiuti di imballaggio totali sono aumentati del 6,6% nel 2015 e dell’8,9% nel 2016 raggiungendo soglia 86,7 milioni di tonnellate. L’incremento è principalmente imputabile ai packaging di legno (+ 17,7%), carta (+ 9,5%) e plastica (+ 8,6%) buttati.
In conclusione, la produzione totale di rifiuti da imballaggio nell’UE-28 nel periodo 2007-2016 mostra, seppure con fluttuazioni, un aumento della produzione di rifiuti da imballaggio totale, di carta e cartone, plastica e legno (+6,3%, +11,8%, +8,5%, +5,4% rispettivamente), al contrario di vetro e metallo (-1,7% e -5,2% rispettivamente).
Riciclo e recupero nel periodo 2007-2016
Nell’UE-28 il tasso di riciclo e quello di recupero si sono evoluti parallelamente: il primo è passato dal 59,2% del 2007 al 67,2% del 2016; il secondo, includendo anche l’incenerimento con recupero di energia, dal 72,5% all’80,3% nel medesimo periodo. Nel merito delle opzioni di trattamento dei rifiuti da imballaggio nel 2016 la più diffusa forma di recupero in tutti i Paesi è stato il riciclo. I dati per abitante evidenziano che nel 2016, nell’UE Bulgaria e Croazia hanno registrato le quantità più basse di rifiuti da imballaggio generati e riciclati, con una produzione per abitante di 59,1 kg e 55 kg e un riciclo per abitante di 37,7 kg e 30,1 kg rispettivamente. Germania (220,6 kg/abitante), Lussemburgo (219,4 kg/abitante), Italia (209,5 kg/abitante) e Irlanda (208,5 kg/abitante) hanno buttato più imballaggi nel medesimo anno. Tuttavia Germania, Italia e Irlanda hanno riciclato le quantità più elevate di materiali da imballaggio (nell’ordine 155,9 kg/abitante, 140,2 kg/abitante, 139,6 kg/abitante).
Obiettivi UE per il riciclo e recupero dei rifiuti da imballaggio
L’articolo 6 della direttiva sui rifiuti di imballaggio stabilisce gli obiettivi per il recupero e riciclo per gli anni 2001 e 2008. Gli obiettivi fissati per il 2008 sono stati raggiunti da tutti i Paesi solo nel 2015 per la prima volta. Questi gli obiettivi: tasso di recupero minimo del 60% (compreso l’incenerimento dei rifiuti); riciclo tra il 55% e l’80% dei rifiuti da imballaggio, con aliquote minime del 60% per vetro, carta e cartone, del 50% per il metallo, del 22,5% per le materie plastiche e del 15% per il legno.
L’obiettivo del 55% di riciclo dei rifiuti da imballaggio è stato raggiunto da tutti gli Stati membri, a eccezione di Ungheria (49,7%) e Malta (39,7%).
L’obiettivo del 22,5% del riciclo di rifiuti da imballaggi plastici è stato raggiunto da tutti gli Stati membri, tranne che nel Lichtenstein, fermatosi al 20,9%.