Caseificio condannato per evocazione di una denominazione DOP

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Un caseificio è stato condannato per evocazione di una denominazione DOP dalla Corte d’Appello di Torino

La Sentenza della Corte d’Appello di Torino del 5 settembre 2025 riguarda un caso di condanna di un caseificio per evocazione della denominazione Dop “Grana Padano”.

In udienza il consorzio tutela Grana Padano aveva lamentato “l’identità di forma e dimensione dei due formaggi (entrambi a pasta dura, di colore giallo paglierino, con forma stondata ai lati e di grossa dimensione) e il fatto che i due prodotti presentassero una marchiatura “a fuoco” sullo scalzo laterale”. Senza contare poi “l’opzione di avvalersi congiuntamente anche delle parole riserva e Italia”.

La corte ha riconosciuto che l’uso della dicitura “Gran Riserva Italia”, insieme alla somiglianza nella forma, alla marcatura a fuoco e ad altri claim come “latte 100% Italiano” e “riserva oltre i 20 mesi”, costituiva un’evocazione illegittima della Dop Grana Padano.

In una nota, il consorzio tutela Grana Padano evidenzia che “i giudici torinesi hanno richiamato espressamente l’insegnamento consolidato della Corte di Giustizia UE. Infatti, hanno affermato che quando si deve effettuare una valutazione circa la sussistenza di un’evocazione, il giudizio deve essere globale”. In altre parole “deve prendere in considerazione tutti gli elementi pertinenti della fattispecie, tanto nella denominazione spesa per designare il prodotto generico (coincidenze letterali, fonetiche ecc.), quanto nella presentazione (forma, dimensione, colore, ma anche altri elementi quali i marchi a fuoco, la grafica, l’etichettatura…)”.

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