Grana Padano grattugiato: bene i primi cinque mesi del 2025

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Il Grana Padano grattugiato ha chiuso i primi cinque mesi del 2025/2024 con un incremento complessivo dello 0,4% a volume.

A maggio 2025 le vendite di prodotto senza crosta e grattugiato hanno segnato un calo del 2,7%, in linea con le attese e logica conseguenza del trend di aprile (- 5,2%). «Questi dati non ci colgono impreparati – ha commentato Stefano Berni, direttore generale del consorzio –. Anzi, confermano che questo formato si mostra sempre dinamico, nonostante alcune fisiologiche oscillazioni legate al calendario e ai comportamenti d’acquisto».

Vendite di grattugiato e senza crosta superano il 40% del totale

«Nonostante questo rallentamento stagionale le vendite di Grana Padano grattugiato e senza crosta – ha aggiunto il direttore generale – restano rilevanti sia sul mercato nazionale che nei principali Paesi europei rappresentando oltre il 40% delle vendite totali. Il fatto che, di fronte a prezzi sostenuti, il mercato abbia assorbito bene i volumi prodotti nei primi cinque mesi è un segnale importante».

Berni: «Attenzione, tuttavia, agli eccessi produttivi»

L’incremento di produzione del 4,76% del Grana Padano osservato tra gennaio e maggio 2025 è, tuttavia, da non sottovalutare: «I segnali inequivocabili della necessità di contenere un po’ la crescita dei volumi – ha ribadito Berni – ci sono tutti. Ora dobbiamo intervenire con intelligenza nei prossimi mesi con l’obiettivo di mantenere in equilibrio offerta e domanda.»

Ad aprile 2025 le vendite al dettaglio in Italia di Grana Padano +22,5%

Le vendite al dettaglio di Grana Padano nel nostro Paese hanno registrato ad aprile un cospicuo rialzo del 22,5%. A spingere la crescita, commenta Berni, “l’effetto Pasqua”, che ha dato una forte accelerazione ai consumi italiani nel settore retail.

«Quello di aprile è un risultato soddisfacente che dimostra l’appeal del Grana Padano sul mercato interno – ha aggiunto Berni -. Un incremento così significativo porta il quadrimestre a una sostanziale stabilità (con un +0,1%), che è un dato molto positivo se si considera l’andamento generale del carrello della spesa alimentare a livello nazionale».

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