Sofficini e formaggio: un filo lungo 50 anni

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Sofficini e formaggio: un filo lungo 50 anni

Era il 1975 quando sulle tavole italiane arrivavano i Sofficini. In mezzo secolo ne sono stati realizzati circa 2 miliardi di pezzi. Un numero che racconta il successo di Findus – azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods – e di un prodotto iconico che, a cinquant’anni dall’esordio, continua a essere presente nelle case di quasi 5 milioni di famiglie italiane (fonte: YouGov Tot Ita June 25).

Solo nel 2024, dallo storico stabilimento di Cisterna di Latina, ne sono uscite 27 milioni di confezioni, pari a oltre 7.000 tonnellate. I motivi del successo? Secondo un’indagine condotta da AstraRicerche per Findus su Snack, Sofficini & co[1] sono comodi e facili da preparare (54,2%), buoni e gustosi (42,7%) e riescono a mettere d’accordo grandi e piccoli (37,1%).


Dalla chiusura a mano negli anni ’70 a oggi

Negli anni Settanta i primi Sofficini erano riempiti con pompe dosatrici e adagiati su un nastro riscaldato a 240°C, per poi essere chiuse manualmente da oltre cinquanta.

Anni ’70: operaie impegnate a chiudere i Sofficini nello stabilimento Findus di Cisterna

La crescente domanda impose presto un salto di scala: alla fine del decennio iniziò una progressiva meccanizzazione delle fasi di preparazione e cottura, resa possibile dall’adattamento di tecnologie utilizzate nell’industria dei gelati.

Nacquero così le prime linee automatiche, in grado di piegare le crespelle con palette meccaniche che riproducevano il gesto manuale. Negli anni Ottanta arrivò la svolta definitiva con la costruzione dello stabilimento di Cisterna che ancora oggi ospita la linea produttiva: macchine pastellatrici e panatrici, nastri trasportatori e sistemi di confezionamento automatizzati garantirono uniformità e qualità mai viste prima, permettendo di raggiungere una capacità di 270 Sofficini al minuto.

Oggi la produzione è completamente automatizzata e digitalmente controllata, ma resta affidata all’esperienza degli operatori che supervisionano ogni fase, dall’impasto alla farcitura.


Propensione a rinnovarsi

Croccante fuori e filante dentro, “il nuovo piatto che libera dall’abitudine” – come recita il primo storico claim – arrivò sulle tavole italiane in un Paese ancora legato ai rituali della cucina casalinga.
Commenta Renato Roca, Country Manager di Findus Italia. “Il loro successo nasce dalla capacità di reinventarsi continuamente, anticipando i cambiamenti nei gusti, nei ritmi e nelle abitudini delle famiglie italiane, e restando sempre vicino ai bisogni dei consumatori. In mezzo secolo di storia, i Sofficini hanno saputo rinnovarsi senza mai perdere la loro identità, riuscendo a unire praticità, gusto ed emozione. Questo anniversario non è solo un traguardo, ma un nuovo punto di partenza per continuare a sorprendere e accompagnare le tavole italiane con un sorriso che dura da cinquant’anni”.

Nozze d’oro tra Sofficini e formaggio

Ed eccola la loro parabola: dai primi ripieni arrivati sugli scaffali – formaggio, funghi, carne e spinaci – fino al celebre Pomodoro e Mozzarella, il più amato di sempre[2], passando per l’introduzione del cuore puro di mozzarella filante negli anni Novanta, il Doppio Ripieno dei Duemila e la recente ricetta senza prefrittura, con un profilo nutrizionale più equilibrato ma la stessa croccantezza.  
Dai sapori più tradizionali alle proposte più originali, come i Sofficini alla Parmigiana o i nuovi Sofficini “American Style”, con un ripieno di patate, bacon e un cuore filante di mozzarella e cheddar, ogni innovazione ha puntato a mantenere la promessa originale: trasformare il pasto in un momento di piacere condiviso, capace di mettere d’accordo grandi e piccoli.

Nel tempo l’estensione della gamma ha portato il nome Sofficini ad assurgere a family brand, che identifica diverse tipologie di prodotti come Nuggets di pollo, Cordon Bleu, Bastoncini di Pollo e Chicken Burger.

[1] L’indagine somministrata ad agosto 2022 ha coinvolto un campione rappresentativo di 1.009 persone tra i 18 e i 65 anni residenti in Italia.

[2] Unify tot Ita ye 25, 2 mila tons

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