
L’Assemblea dei soci del CRPA – Centro Ricerche Produzioni Animali ha provveduto al rinnovo della governance (in foto, cortesia CRPA). Ha confermato per un ulteriore mandato tutti i componenti il Consiglio di amministrazione: Simona Caselli (presidente), Marco Benati, Antenore Cervi, Alessandro Corchia, Valentina Pizzamiglio. Rimane in carica anche il collegio sindacale, composto da Aspro Mondadori (presidente), Paride Barani e Daniela Ronsisvalle. Confermato, inoltre, il revisore legale Renzo Bigi.
Il bilancio
L’Assemblea ha approvato il bilancio 2024. I ricavi ammontano a quasi 4 milioni di euro, di cui oltre 3,5 derivati dall’attività che caratterizza CRPA: la ricerca pubblica e i servizi di analisi e consulenza. Rispetto all’anno precedente, l’incremento si è attestato a circa 400mila euro. L’esercizio 2024 ha chiuso con un risultato utile netto di 21.000 euro.
Sulla base dell’accordo sul premio di risultato siglato tra CRPA e FILCAMS CGIL per il triennio 2024-2026, il CdA ha riconosciuto a tutti i dipendenti il salario variabile relativo all’anno 2024, per un totale di quasi 50.000 €, sotto forma di welfare aziendale.
“Il mandato triennale terminato oggi ha avuto risultati positivi e quindi incoraggianti per CRPA. Il centro ha consolidato la propria posizione di ente di ricerca che dedica particolare attenzione ai fabbisogni più concreti del mondo agricolo, attraverso l’applicazione e la valutazione delle innovazioni, con una continua attenzione alla divulgazione dei risultati e alla sostenibilità nelle sue dimensioni ambientale, sociale ed economica.
Ringrazio i soci per la fiducia, che è stata testimoniata dalla conferma della governance della società, e tutti i lavoratori, oltre 50 tra dipendenti e incaricati, che a vario titolo hanno contribuito alle diverse attività che caratterizzano il nostro operato” afferma Simona Caselli, presidente.
Mentre il direttore Paolo Mantovi ha aggiunto: “CRPA opera a favore dello sviluppo equilibrato di un settore, quello agricolo, che è strategico per il nostro territorio. Si pensi a cosa rappresentano in termini di posti di lavoro le sole due filiere del Parmigiano-Reggiano e del Prosciutto di Parma. Nei prossimi mesi vogliamo impegnarci ancora di più a comunicare i risultati di sostenibilità delle aziende agricole e agroindustriali, a partire dall’ambito locale e sino a quello internazionale.”