Il franco svizzero forte non aiuta Emmi

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14_Emmi_Suisse_Link_Range_MontageNel primo semestre del 2015 il fatturato di Emmi è stato di 1563,0 milioni CHF, in calo del 3,8% (-1,7% organico) rispetto all’anno precedente (1624,9 milioni CHF). L’utile netto adjusted è stato di 46,6 milioni CHF (era 45,2 milioni CHF nel 2014) e il margine di profitto netto adjusted del 3,0% (anno precedente: 2,8%). Tale risultato supera le aspettative di Emmi ed è dovuto principalmente ai maggiori guadagni e ad adeguamenti nelle operazioni estere. Per il 2015, Emmi prevede un EBIT compreso tra i 170 e 180 milioni CHF (previsioni a marzo 2015: 150-160 milioni CHF).

In Svizzera

Le vendite hanno ceduto il 3,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, toccando 874,2 milioni di CHF (anno precedente 900,9 milioni CHF), a seguito di una contrazione delle vendite al dettaglio e di una concorrenza forte sui prezzi in ambito industriale.
Tutti i segmenti hanno vissuto un calo delle vendite: in ribasso latte, panna, burro e formaggio nonostante un aumento del 7,8% delle importazioni di formaggio mentre il gradimento dei prodotti freschi è rimasto pressoché stabile per il buon andamento di Emmi Caffè Latte, Pure Swiss Yogurt e YoQua yogurt. I volumi di formaggio fresco sono rimasti sostanzialmente stabili, anche se i prezzi sono scesi.
Il mercato svizzero assorbe il 55,9% delle vendite del gruppo (anno precedente: 55,5%).

Buona crescita organica in USA e Tunisia
La divisione Americas del gruppo comprende non solo gli Stati Uniti, Canada e Cile, ma anche Spagna, Francia e Tunisia. Le vendite di tale divisione sono ammontate a 387,3 milioni di CHF (anno precedente CHF 408,2 milioni) pari a -5,1% anno su anno. In termini organici, ossia escludendo gli effetti valutari e l’acquisizione, vi è stata una crescita del 3,0%. L’effetto negativo dell’acquisizione è dovuto alla cessione delle attività commerciali di Emmi Penn Yan nel dicembre 2014. L’effetto positivo, invece, è legato all’acquisto del business formaggio del canadese J.L. Freeman, nell’aprile 2015. Effetti valutari negativi derivano da Tunisia, Cile, Spagna e Francia.
In crescita il business del formaggio negli Stati Uniti, con un aumento tanto nelle importazioni di prodotto svizzero tanto di quelli di produzione locale. Tunisia ha registrato un rialzo dei prodotti lattiero-caseari e dei freschi. Verso l’alto anche le vendite di Emmi Caffè Latte e della linea Kaiku in Spagna. L’economia stagnante del Cile ha indotto un calo delle vendite.
La divisione americana rappresentato il 24,8% del fatturato (anno precedente: 25,1%).

In Europa, calo inferiore al previsto

Per la divisione Europa (che comprende Benelux, Germania, Regno Unito, Italia e Austria), le vendite sono state di 230,8 milioni CHF (anno precedente CHF 233,9 milioni), con un decremento dell’1,3% (-0,7% organico). I prodotti freschi hanno registrato una crescita organica grazie a Emmi Caffè Latte nel Regno Unito, Austria e Benelux, e al ramo dessert in Italia. Tuttavia, il comparto di formaggi, in gran parte rappresentato dalle esportazioni formaggio svizzero, hanno sofferto a causa della debolezza dell’euro, in particolare verso l’Italia.
La divisione Europa assorbe il 14,8% delle vendite del gruppo (anno precedente: 14,4%).

Prospettive per l’intero 2015
Emmi si aspetta che la situazione del mercato si riveli difficile per il resto del 2015 e che gli effetti negativi della debolezza dell’euro sulle vendite in Svizzera possano essere ancora maggiori nel secondo semestre.
Il gruppo si attende soddisfazioni in Tunisia, mentre Cile e Francia dovrebbero rimanere al palo. Inoltre, i mercati del Nord Europa dovrebbero essere più stabili di quelli dell’Europa meridionale. Pressioni vi saranno in Italia, economicamente fragile, e in Germania, mercato sensibile ai prezzi, a differenza del Regno Unito, Paese fuori zona euro.
A livello di gruppo, Emmi prevede una variazione organica negativa delle vendite dal 3% al -2% mentre il margine di profitto netto dovrebbe essere leggermente superiore al 3%.