Il rilancio del premio “Zangola d’oro” città di Thiene

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Il rinato premio ha già avuto il suo preludio ai primi di settembre: burri delle malghe dell’Altipiano di Asiago e della Montagna Vicentina sono stati valutati dalla giuria presieduta da Vincenzo Bozzetti (in camice bianco)
Il rinato premio ha già avuto il suo preludio ai primi di settembre: burri delle malghe dell’Altipiano di Asiago e della Montagna Vicentina sono stati valutati dalla giuria presieduta da Vincenzo Bozzetti (in camice bianco)

Nasce orientato al prodotto e rinasce orientato al consumatore

Lo storico concorso riservato al burro “Zangola d’Oro” città di Thiene, in provincia di Vicenza, rinasce il 7-8 novembre prossimo, per la caparbia volontà di due signori: il sindaco di Thiene, Giovanni Battista Casarotto, e il presidente dell’Associazione Turistica Pedemontana Vicentina, Nazzareno Leonardi. Da sempre Thiene è il baricentro commerciale e produttivo del burro e dei formaggi nel Veneto, ed è sede di importanti istituzioni specializzate, scientifiche e operative. Con questa importante iniziativa ritorna a recitare il ruolo che le è proprio riattivando un dialogo virtuoso e altamente qualificato tra produzione, tecnologia, commercializzazione e consumo. Le principali motivazioni di rinascita e rilancio del tradizionale evento thienese sono chiaramente esposte dall’architetto Leonardi:

Nazzareno Leonardi
Nazzareno Leonardi

«Il burro sta tornando finalmente protagonista delle tavole e delle cucine di tutto il mondo, per le sue caratteristiche uniche e anche grazie alla riscoperta del mondo scientifico e medico rispetto a questo preziosissimo alimento, ricco di virtù nutrizionali e di proprietà irrinunciabili per una buona salute. Da sempre protagonista della tradizione lattiero-casearia italiana e degli scambi commerciali della nostra storica Borsa Merci di Thiene, il burro sta quindi riconquistando il posto che merita nell’olimpo degli alimenti buoni, sani e indispensabili per una corretta nutrizione. Proprio per celebrare l’importanza di questo alimento, per i consumatori e per l’industria di trasformazione, il comune di Thiene organizza la prima edizione del Festival del Burro (insieme all’Associazione di Promozione Turistica della Pedemontana Vicentina), in occasione del quale torna anche il prestigioso concorso internazionale Zangola d’Oro, giunto alla sua XXIX edizione».

Roberto Brazzale
Roberto Brazzale

Fin dall’inizio ha personalmente sostenuto l’iniziativa anche Roberto Brazzale, membro di giunta Assolatte e storico operatore della borsa di Thiene, che dichiara: «Il latte è una delle più meravigliose e complesse opere della natura. Fondamentale alla vita. Il burro ne è la parte più nobile, nella quale risiede tutto il suo potere energetico, gli aromi, i sapori. Eppure, per decenni questo prezioso alimento è stato vittima di assurdi pregiudizi e luoghi comuni che, oggi scopriamo grazie alla scienza, non avevano alcun fondamento. Vogliamo festeggiare questa liberazione, questa riconquista di un alimento straordinario per il piacere della tavola e per la nostra salute, ritrovando il gusto di goderne pienamente. Per tale ragione ho accolto con entusiasmo il progetto della prima edizione del Festival del Burro e il ritorno del Concorso Zangola d’Oro, storica manifestazione organizzata dal Comune di Thiene, capitale veneta del latte, sede di una storica Borsa Merci e del laboratorio di biotecnologie di Veneto Agricoltura, e che da sempre costituisce lo sbocco commerciale delle grandi produzioni lattiero- casearie dell’altopiano d’Asiago e di tutto il Veneto». In merito ai tempi di maturazione del rilancio del concorso Zangola d’Oro (vedi box), Roberto Brazzale, precisa: «Dopo decenni di pregiudizi e luoghi comuni, finalmente la scienza ha detto la verità sul burro. Anni di disinformazione hanno privato i consumatori di una meraviglia della tavola, preziosa per l’organismo. Oggi, le nuove ricerche ne sottolineano il ruolo fondamentale in una dieta sana. Festeggiamo questa splendida riconquista e ritorniamo a goderne in modo pieno, distinguendo dei suoi pregi, caratteristiche, unicità. Una grande fonte di piacere e benessere per tutti». Il rinato premio ha già avuto il suo preludio ai primi di settembre, con le valutazioni dei burri delle malghe dell’Altipiano di Asiago e della Montagna Vicentina. In ogni caso, gli eventi principali del Primo Festival del Burro si svolgeranno dal 7 al 8 di novembre e comprenderanno una serie di avvenimenti culturali e il concorso burriero Zangola d’Oro. Negli stessi giorni, inoltre, si terrà la mostra-mercato “Formaggi e dintorni”. Le iscrizioni al concorso possono avvenire tramite l’apposito sito internet.  Ovviamente, in aggiunta al burro di montagna, possono partecipare al concorso tutte le varie tipologie di burro, ovvero il burro delle aziende agricole di pianura, come anche il burro industriale debitamente suddiviso in categorie tecniche- commerciali: zangolato, di centrifuga, chiarificato, salato. Tutti i vari campioni in concorso saranno valutati e confrontati da un panel di assaggiatori di sicura esperienza coordinato da Vincenzo Bozzetti, con la partecipazione di Alberto Marangon di Veneto Agricoltura, Gian Paolo Gaiarin dell’istituto di San Michele all’Adige, Milena Povolo del CREA-FLC di Lodi e Piero Maria Toppino di Ecolab. Per la prima volta in Italia il gruppo degli assaggiatori della giuria utilizzerà una scheda di valutazione delle caratteristiche organolettiche del burro percepite dal consumatore, focalizzata non solo sui difetti del burro, ma anche, e soprattutto, sui pregi dei prodotti in esame.

La grande sorpresa

Big Surprise

Uno degli elementi che hanno sicuramente favorito il rilancio del concorso Zangola d’Oro è stato la pubblicazione del libro scritto da Nina Teicholz: “The Big Fat Surprise – Why Butter, Meat & Cheese Belong in a Healthy Diet”, “La Grande Sorpresa – Perché burro, carne e formaggio fanno parte di una dieta sana” (ISBN 978 1 4516 2443). La giornalista Nina Teicholz – ben conosciuta nel USA come corrispondente radio, oltre per aver scritto per la rivista Gourmet, e per i giornali The New Yorker, Economist, New York Time, e Washington Post – ha percorso meticolosamente tutta la strada delle pubblicazioni medico-scientifiche che hanno caratterizzato quella che altri hanno definito “la guerra dei saturi e degli insaturi”. Sono 335 i riferimenti bibliografici citati dall’autrice per approfondire le argomentazione del tema. In realtà i dieci capitoli parlano del paradosso del grasso: buona salute con dieta ricca di grasso; perché noi pensiamo che i grassi saturi non siano salutari, l’introduzione in America delle diete con pochi grassi, le imprecisioni scientifiche in merito ai grassi saturi e poli-insaturi, la dieta con pochi grassi va a Washington, come funziona la dieta povera di grassi per le donne e i bambini, la proposta dieta mediterranea: cosa c’è di scientifico, Escono i grassi saturi ed entrano i grassi trans, escono i grassi trans e entra qualcosa di peggiore?, perché i grassi saturi sono buoni per noi. Ora, senza nulla anticipare in merito ai contenuti della “Grande sorpresa”, si può benissimo asserire che il desiderio di sostituire gli alimenti di origini animale con alternative vegetali è maggiormente dotato di interessi commerciali, che nemmeno di motivazioni pseudo-scientifiche. Anzi, in merito ai contenuti generali del libro, sembra proprio emergere con forza la titanica capacità comunicazionale del comparto grassi vegetali, rispetto al settore dei grassi animali. Sul problema ci sarà modo di tornare in futuro ed in particolar modo durante le imminenti giornate thienesi.