La crisi dei duri

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Grana Padano (2)La crisi fa più danni del terremoto con la scomparsa di quasi una stalla su quattro impegnata nella produzione del latte per il Parmigiano Reggiano e la perdita di posti di lavoro negli allevamenti e nei caseifici, rispetto al 2007. È quanto emerge dal “Dossier sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità” presentato da Coldiretti. A rischio – sottolinea Coldiretti – c’è un sistema produttivo che vale complessivamente quasi 4 miliardi di fatturato con il Grana Padano che si colloca al vertice delle produzioni italiane tutelate dall’Unione Europea con un volume di affari che vale 1,5 miliardi al consumo nazionale e 530 milioni mentre il Parmigiano Reggiano si colloca al secondo posto con 1,5 miliardi al consumo nazionale e 460 milioni all’export. I compensi riconosciuti ai caseifici e agli allevatori per il Parmigiano Reggiano sono precipitati al di sotto dei costi di produzione ed ora il mondo produttivo si trova a fronteggiare una grave crisi. Nell’ultimo anno – precisa Coldiretti – il prezzo pagato ai produttori di Parmigiano Reggiano è diminuito del 20 per cento nel giro di dodici mesi, passando dai 9,12 euro del gennaio 2014 ai 7,31 euro di fine dicembre 2014. A differenza, il prezzo di vendita ai consumatori italiani è calato appena del 4 per cento con effetti negativi sugli acquisti degli italiani. Sotto accusa anche la diffusione senza controllo dei cosiddetti “similgrana” spesso offerti già grattugiati che ingannano sulla reale origine e fanno concorrenza sleale al prodotto originale. Il valore delle esportazioni poi è sceso nel 2014, con un record negativo verificatosi negli Stati Uniti (-10%) per un fatturato attorno ai 100 milioni di euro, nonostante l’andamento favorevole del tasso di cambio (fonte: proiezioni Coldiretti su dati Istat). A rischio – continua la Coldiretti – c’è un sistema produttivo dal quale si ottengono circa 3,2 milioni di forme all’anno, con 363 piccoli caseifici artigianali della zona tipica alimentati dal latte prodotto nelle appena 3348 stalle rimaste nel 2014, dove si allevano 245mila vacche.