Nelle stalle lombarde persi 150 milioni per il tracollo dei prezzi del latte

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Milk SplashSecondo stime di Coldiretti regionale, in Lombardia è di circa 150 milioni di euro il danno agli allevamenti provocato dal taglio di oltre il 19% sul prezzo al litro, sceso dai 44,5 centesimi dell’ultimo accordo scaduto a giugno 2014 ai circa 36 attuali. A questo, segnala l’organizzazione nella sua nota, non è seguito un uguale taglio del prezzo al dettaglio del latte fresco che, al netto di qualche offerta promozionale, si attesta ad almeno un euro e 20 centesimi al litro. Stesso discorso per quasi tutti i prodotti lattiero caseari. Fra il 2003 e il 2013 il numero degli allevamenti lombardi è diminuito di oltre il 30%, passando da 8.761 a 6.042. Il settore conta 18mila addetti e munge oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate l’anno, pari al 40% dell’intera produzione italiana, che serve sia per il latte fresco (dove è prevista l’indicazione di origine) sia per i formaggi Dop come il Grana, il Parmigiano o il Gorgonzola. Diverso è il discorso per i formaggi freschi che non sono Dop o per il latte a lunga conservazione dove è maggiore la percentuale della materia prima straniera. Il tutto in un Paese come l’Italia dove – afferma Coldiretti Lombardia – il 65% della popolazione, circa 31 milioni e mezzo di individui, consuma abitualmente latticini e formaggi (dati GFK Eurisko): il 25% va a Grana mentre il 58% punta su latte e formaggi freschi che sono proprio quelli più a rischio per quanto riguarda l’utilizzo di prodotti e semilavorati che arrivano dall’estero.