È una campagna lunga, articolata e massiccia quella che il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia sulla Cina, «mercato che presenta straordinaria possibilità – spiega il direttore dell’ente, Riccardo Deserti – ma sul quale occorrono iniziative particolarmente mirate, in considerazione del fatto che il consumo di formaggio – e specialmente dei prodotti duri, poco conosciuti – non rientra nelle tradizioni di tanta parte dei consumatori».
A inizio maggio il consorzio ha organizzato un seminario formativo con degustazione, un media dinner e per la prima volta ha preso parte al Sial China. «Il nostro obiettivo – spiega il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è principalmente di presentare agli operatori commerciali e ai visitatori le caratteristiche fondamentali del Parmigiano Reggiano, il suo processo di produzione, le sue qualità nutrizionali, fornendo anche una serie di informazioni sul come distinguere il prodotto autentico dalle imitazioni e dai similgrana, che anche in Cina vengono proposti a prezzi bassissimi».
«Sebbene il consumo pro capite di formaggi sia ancora modesto – prosegue Alai – la progressiva occidentalizzazione delle abitudini alimentari che si registra nelle grandi città sta offrendo spazi particolarmente rilevanti (dai circa 50 grammi di consumo pro capite annuo attuale si prevede la crescita a 230 grammi nel 2019), soprattutto perché si associa a una particolare attenzione alle produzioni a Dop; per questo, dunque, occorre un’azione informativa intensa e capillare sia sul singolo prodotto che in partnership con altre eccellenze italiane ed europee». «In questo senso – spiega il direttore Riccardo Deserti – sono particolarmente importanti le azioni di cui saremo protagonisti in Cina nell’ambito del progetto “The Tastes of Europe Campaign”, finalizzata a promuovere la qualità dei prodotti Dop e Igp e concentrata, da maggio a dicembre 2015, proprio sulla Cina, dove nel 2014 siamo riusciti a completare la registrazione del marchio Parmigiano Reggiano traslitterato in cinese mandarino e cantonese, risultato fondamentale per tutelare produttori e consumatori dai falsi».