Vantaggi per le pmi dal TTIP secondo la Commissione Ue

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P027178000201-829530Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) ha un potenziale significativo per le piccole e medie imprese, secondo un rapporto pubblicato oggi a Bruxelles (nella foto il commissario Cecilia Malmström, durante la presentazione della ricerca). L’indagine contiene i risultati di un sondaggio condotto tra le piccole e medie imprese (pmi) nel 2014, inerente le sfide che devono affrontare per esportare negli Stati Uniti. Il rapporto contiene anche i dati più recenti per far luce sulle esportazioni in USA da parte di tali aziende.
Il rapporto rileva che le pmi sono le vincitrici del TTIP. Sono infatti 150.000 quelle che hanno esportato negli Stati Uniti nel 2012, pari al 28% di tutto l’export UE verso tale nazione. Le pmi attive nel comparto di cibo, bevande e agricoltura, abbigliamento, prodotti tessili/pelletteria, e prodotti chimici hanno avuto una percentuale di export superiore alla media UE.
Tuttavia, il sondaggio mostra anche che le pmi comunitarie ritengano che nelle esportazioni verso il mercato degli Stati Uniti siano insite sfide, molte delle quali possono essere cancellate dagli accordi TTIP. Le questioni sollevate sono le seguenti, in ordine di importanza:
• conformità con le norme tecniche e le leggi vigenti inerenti tutti i beni;
• accesso alle informazioni inerenti la specifica regolamentazione che si applica a un determinato prodotto. Circa un terzo degli intervistati non era in grado di identificare la fonte effettiva della questione normativa che devono affrontare;
• essere giuridicamente esclusi dal mercato, come in molti appalti pubblici;
• conformità alle norme doganali, che può diventare molto costosa e fungere de facto come una barriera commerciale;
• differenze di regolamentazione tra i diversi Stati degli Stati Uniti.
In aggiunta a queste questioni trasversali, le pmi che hanno risposto al sondaggio hanno sollevato questioni settoriali specifiche. La parte normativa del TTIP è proprio uno dei punti all’ordine del giorno del 9° round di negoziati che inizia oggi a New York.