Verso un nuovo impianto normativo contro la contraffazione?

1203

Clipboard01«In un momento particolarmente delicato e complesso per l’economia del nostro Paese, il futuro dell’Italia dipende anche dalla capacità di creare sviluppo, tutelando nella maniera più efficace la creatività e l’unicità dei nostri prodotti, fattori chiave per il successo della competitività sui mercati interno ed estero. In quest’ottica il tema della lotta alla contraffazione assume particolare rilevanza e va affrontato in primo luogo cercando di risolvere le problematiche del nostro impianto normativo». Lo ha detto Mario Catania, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo, presentando al plenum alcune possibili proposte normative in materia penale in tema di contraffazione. «L’impianto di norme attuale è obsoleto (risale al codice Rocco, quindi agli anni ’30 del secolo scorso) e non aderente alla realtà del fenomeno – ha spiegato Catania, – Basti pensare al fatto che, a fronte di una mole imponente di denunce e di illeciti, sono pochissimi i casi che arrivano a sentenza. Ciò dimostra che ci sono alcuni aspetti cui bisogna immediatamente mettere mano a partire dalla mancata armonizzazione tra le fattispecie previste dal codice penale e quelle contenute in leggi speciali, sia quelle sul Diritto d’autore che quelle sulla tutela del Made in Italy. Infine, un’altra questione su cui intendo sollecitare un’attenta riflessione della Commissione riguarda i possibili effetti della recente decretazione legislativa in materia di non punibilità per tenuità del fatto, che, senza adeguata tutela per la parte offesa, potrebbero tagliare la testa a molti procedimenti contro i reati di contraffazione».