Polietilene, una sintesi pulita

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Uno studio, condotto dall’Istituto di chimica dei composti organo-metallici del Consiglio nazionale delle ricerche (Iccom-Cnr), ha messo a punto un metodo per sintetizzare grandi volumi di polietilene (Pe) altamente cristallino ad elevata densità a temperatura ambiente, con il solo utilizzo di pressione e fotoattivazione, senza bisogno di ricorrere all’utilizzo di altri agenti chimici (solventi, catalizzatori e iniziatori radicalici). Questa tecnica offre vantaggi in termini sia economici (eliminazione dei costi di smaltimento, sviluppo, sintesi e rigenerazione di catalizzatori e solventi) sia di riduzione dell’impatto ambientale. Il polietilene è uno dei polimeri più prodotti nel mondo e le sue applicazioni spaziano dai materiali plastici per imballaggio ai materiali high-tech per protesi mediche da impianto. «Nonostante la semplice composizione chimica elementare esistono numerose varietà di Pe, le cui proprietà cambiano a seconda della struttura molecolare delle catene che lo compongono e ne determinano il tipo di impiego – spiega Matteo Ceppatelli, ricercatore dell’Iccom-Cnr. – Catene lineari e non ramificate, come quelle che si ottengono con il metodo di sintesi proposto in questo studio, danno luogo a un impacchettamento compatto con formazione di una struttura cristallina ordinata ad elevata densità. In termini di proprietà meccaniche, la lunghezza delle catene e la cristallinità del campione determinano la sua resistenza strutturale. Per questo motivo il polietilene ad alta densità (Hdpe) risulta uno dei polimeri di elezione per la realizzazione di materiali soggetti ad usura, che richiedono lunga durata».

Bibliografia
Studio per sintetizzare grandi volumi di polietilene altamente cristallino ad elevata densità utilizzando solamente pressione e fotoeccitazione a temperatura ambiente, Macromol. Rapid Commun. 2014, 35, 787-793