Pubblicato il volume “Io, yogurt. Dall’alimentazione alla salute”

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libroCurato dai membri di Yogurt in Nutrition Initiative, il progetto collaborativo pluriennale condotto dalla Fondazione Istituto Danone in collaborazione con la Società americana per la nutrizione e la Fondazione internazionale per l’osteoporosi, il libro “Io, yogurt. Dall’alimentazione alla salute”, vuole approfondire le ultime evidenze scientifiche in materia di yogurt e corretta alimentazione con l’obiettivo di valorizzare l’abitudine a consumare yogurt da parte di tutta la famiglia sin dall’infanzia. I benefici di un consumo quotidiano di almeno tre porzioni di latte o di suoi derivati, come lo yogurt o i latti fermentati, sono infatti ricordati e raccomandati nell’ultima revisione delle Linee Guida per una sana e corretta alimentazione e nel Libro Bianco sul latte e i prodotti lattiero-caseari, realizzato con la partecipazione dell’INRAN, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Ministero della Salute e di alcune Società Scientifiche italiane di Medicina (SIGE, SItI, SIP e SIMI).
Le qualità positive del consumo di yogurt sul piano nutrizionale possono essere sintetizzate nei seguenti punti:

  • permette di consumare un prodotto a base di latte ai soggetti che manifestano intolleranza al lattosio;
  • permette di raggiungere con maggiore facilità l’apporto quotidiano raccomandato di calcio;
  • permette di migliorare il valore biologico delle proteine alimentari;
  • permette di consumare un prodotto equilibrato nei suoi componenti per la colazione del mattino o per lo spuntino di metà mattina o metà pomeriggio.

Lo yogurt è un alimento completo che presenta un rapporto equilibrato fra carboidrati, proteine e grassi a fronte di un apporto calorico contenuto. Per effetto delle fermentazioni a opera dei ceppi batterici presenti, lo yogurt contiene la beta-galattosidasi, enzima che favorisce la digestione del lattosio presente nel latte. Il lattosio viene scisso nei due zuccheri semplici che lo compongono: il galattosio, di facile assimilabilità, e il glucosio, che viene ulteriormente trasformato in acido lattico, la principale sostanza cui il latte fermentato deve il suo gusto distintivo e la caratteristica acidità. Il lattosio residuo finisce per risultare digeribile anche in presenza di malassorbimento intestinale di questo zucchero.