Asiago DOP: la lotta all’Italian sounding grava solo sui consorzi

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Il consorzio tutela formaggio Asiago rafforza la sua azione di tutela in Italia e all’estero. E valuta l’appello alla sentenza che lo ha visto contrapposto a Giuseppe Citterio Salumificio S.p.A., dopo che Euro Foods, la società statunitense del gruppo, ha posto in vendita negli USA un prodotto dichiarato “Asiago Cheese” e privo dei segni identificativi della DOP.

Il caso in esame

Il consorzio adotta da sempre una linea di tolleranza zero per ogni tipo di tentativo di evocazione o utilizzo improprio della denominazione.

È il caso del lungo contenzioso con Giuseppe Citterio Salumificio S.p.A , iniziato nel 2017 a causa della vendita, sul mercato Usa, di confezioni con soppressata e formaggio denominato “Asiago Cheese”, distribuita da Euro Foods che, oltre a non essere Asiago, veniva confezionata senza il bollo DOP.

Da allora, il consorzio ha dapprima tentato la strada dell’accordo. Nel 2018, è iniziata, presso il Tribunale di Milano, la causa che si è conclusa nei giorni scorsi con una sentenza dall’esito negativo per le richieste del consorzio. Infatti, Giuseppe Citterio Salumificio S.p.A si è detta estranea alla distribuzione dei prodotti, contraddistinti da marchi costituiti dall’espressione “Citterio”, venduti in USA da Euro Foods. Senza entrare nel merito della richiesta, il giudice ha dichiarato la non giurisdizione in materia.

Le prossime mosse

“In un’epoca in cui le sfide e le minacce per le Indicazioni Geografiche hanno alzato il livello dello scontro – afferma Fiorenzo Rigoni, presidente del consorzio tutela formaggio Asiago – spiace constatare come la loro tutela internazionale gravi interamente sui bilanci consortili, ovvero sui produttori. A meno che non si voglia compromettere il futuro del nostro comparto, il supporto economico delle istituzioni non è più procrastinabile.”

In USA, l’attività di promozione e tutela del consorzio è da sempre molto attiva con azioni che puntano a rafforzare la riconoscibilità delle caratteristiche distintive del prodotto d’origine, in contrapposizione con i prodotti generici. Proprio per questo motivo, il consorzio continuerà a svolgere la propria azione di tutela a favore dei consumatori e della DOP valutando ogni opportuna attività e, in questo caso, i motivi per appellare la decisione del Tribunale.