Bene l’export di formaggi italiani nel 2021

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Secondo dati Istat del commercio con l’estero aggiornati a dicembre 2021, elaborati da Alleanza Cooperative Agroalimentari, lo scorso anno l’export dei formaggi made in Italy ha guadagnato terreno. Ha, infatti, raggiunto un valore di 3,6 miliardi di euro (+12,3% in valore, +10,6% a volume) rispetto all’anno precedente.
Positivi i risultati ottenuti negli Stati Uniti (+34,4% in valore e +19,7% in volume), Paese in cui i formaggi italiani hanno raggiunto i livelli pre-dazi, e in Cina (+35,1% in valore e +26,4% in volume).

“In un contesto estremamente complesso caratterizzato dalla pandemia e dalle difficoltà economiche che hanno investito il settore negli ultimi mesi dell’anno scorso – commenta Giovanni Guarneri, coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari – si tratta di dati senz’altro positivi che confermano la vitalità di un comparto che oggi si trova tuttavia a fronteggiare gli effetti dell’inflazione dei costi di produzione e ora le conseguenze del conflitto in Ucraina, le cui ricadute non sono ancora facilmente stimabili”.

Extra UE

Secondo i dati, registrano una lieve battuta d’arresto le esportazioni sia verso il Regno Unito (-4,5% in volume e -2,7% in valore), per le conseguenze della Brexit, sia verso il Giappone (-3,2% in volume e -1,8% in valore).

Positivi i risultati ottenuti negli Stati Uniti (+34,4% in valore e +19,7% in volume), Paese in cui i formaggi italiani hanno raggiunto i livelli pre-dazi, e in Cina (+35,1% in valore e +26,4% in volume).

Intra UE

Quanto al mercato UE, verso cui l’Italia veicola più di due terzi della propria produzione (2,3 miliardi di euro), le vendite casearie registrano un incremento del +10,2%.

Spicca la Francia (+13,2% in volume e +13,8% a valore), con il fatturato registrato dall’export di 705 milioni di euro.

Spopola la mozzarella

In merito alle diverse categorie, pur in un quadro di rialzi generalizzati, nel 2021 hanno visto un aumento le vendite di mozzarella (+12,5%), Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+5,3%), che insieme fatturano oltre un miliardo di euro – più del 30% del totale.

“Le vendite dei formaggi italiani oltreconfine sono in crescita da anni – commenta ancora Guarneri – a conferma della vitalità di un comparto le cui eccellenze sono riconosciute e apprezzate in ogni parte del mondo. Tale trend positivo potrebbe tuttavia essere arrestato da alcune iniziative comunitarie. Come i prospettati tagli ai fondi per la promozione dei prodotti Dop.
E soprattutto dallo spettro del Nutriscore che rischia di diventare obbligatorio entro il 2022: si tratta di un sistema fuorviante che banalizza i valori nutrizionali dei nostri formaggi e rischia di porre un brusco freno anche alle performance positive sui mercati esteri, che costituiscono una leva imprescindibile per la competitività del nostro made in Italy”.