Ricorre oggi il quinto anniversario dell’applicazione provvisoria dell’accordo economico e commerciale tra l’UE e il Canada (CETA).
L’accordo ha contribuito a rafforzare il commercio dell’UE con il Canada e ha fornito all’UE una fonte di approvvigionamento solida e affidabile per risorse chiave come energia e materie prime. Basandosi su questa relazione più stretta, il partenariato strategico UE-Canada sulle materie prime, firmato nel giugno 2021, si è rivelato di particolare importanza nell’attuale contesto geopolitico.
Alcuni dati. Il commercio bilaterale tra i due partner ha guadagnato il 31% negli ultimi cinque anni raggiungendo i 60 miliardi di euro. Ancora maggiore la crescita nel commercio di prodotti alimentari e agricoli: +41%. Le esportazioni dell’UE in Canada hanno sperimentato un rialzo del 26% dall’entrata in vigore del CETA.
Il CETA ha permesso ai formaggi UE un maggior accesso al mercato canadese. Dai 102 milioni di euro del periodo 2014-2017 i formaggi sono passati a 165 milioni di euro, sfruttando le tariffe agevolate. L’incidenza sulle importazioni dei formaggi comunitari è quindi passata dal 57 al 68% nei due quadrienni considerati, distanziando la concorrenza statunitense. Ciò ha assicurato all’export del comparto caseario di conseguire un rialzo del 57%.
Il contesto
Il CETA è entrato in vigore provvisoriamente nel 2017 e lo sarà pienamente solo dopo la ratifica da parte di tutti gli Stati membri secondo le rispettive procedure nazionali. Finora, 16 dei 27 Stati membri lo hanno ratificato. L’Italia, così come Germania e Francia, non lo ha ratificato.