Che cosa mangiano gli adolescenti?

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È stata appena presentata la ricerca “Adolescenza, alimenti per crescere” realizzata in collaborazione con Coop da SIMA (Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza) e dall’Associazione “Laboratorio Adolescenza” su un campione rappresentativo di 2153 studenti (1103 maschi – 1050 femmine) frequentanti la classe terza media (età compresa fra i 12-14 anni).

Promossi in teoria e meno in pratica, gli adolescenti italiani mostrano in questa ricerca una grande consapevolezza: il 70-80% (percentuale che varia a seconda dell’alimento) sa rispondere correttamente sulla presenza prevalente (nell’alimento considerato) di proteine o vitamine o carboidrati. L’alimento più “conosciuto” risulta essere la frutta (l’85,5% sa che contiene in grande prevalenza vitamine), mentre il più “misterioso” sono i legumi (oltre il 43% crede che contengano vitamine o carboidrati).

Il 70% ha sentito parlare di OGM (ma il 50% sostiene che un prodotto OGM si riconosce dall’aspetto), più del 44% dà una definizione corretta di consumo equo e solidale e il 16% di filiera corta. Anche il non spreco alimentare è un argomento su cui mostrano interesse e sfiora il 55% la percentuale di coloro che ne parlano in famiglia, spesso o qualche volta. Quando però si passa dalla teoria alla pratica la situazione si capovolge: la regola aurea dei 5 pasti al giorno è ben lontana dall’essere rispettata (solo il 32% del campione) e se pranzo e cena sono sostanzialmente appuntamenti irrinunciabili la colazione e la merenda di metà pomeriggio sono oramai una eccezione piuttosto che una regola (non le fanno il 15,2 e il 18,6% rispettivamente). Basso l’appeal dello yogurt come snack: lo consumano spesso a colazione l’1,4% degli adolescenti e a merenda il 6,9%. La pasta oltre ad essere l’alimento più consumato a pranzo/cena è anche l’alimento preferito (piace molto al 75,4%), seguita dalla carne (75%) dai dolci (70%) e dai salumi (68,6%). Anche la frutta è molto gradita da circa il 65%, mentre verdura e legumi sono al fondo della classifica (rispettivamente 35,8% e 25,8%). Buoni i risultati di latte e formaggi: il primo piace al 59% (e per nulla all’11%) mentre i secondi sono apprezzati dal 41,9%, detestati dal 17,9% e consumati dal 24,2% tutti i giorni.

In controtendenza la scelta dell’acqua nei pasti; se primeggia con un buon 64% l’acqua minerale naturale, al secondo posto si colloca l’acqua di rubinetto.

L’indagine dedica ampio spazio all’influenza che le famiglie mediamente hanno sui comportamenti alimentari di una generazione ancora così giovane e come è prevedibile a genitori più consapevoli corrispondono abitudini alimentari migliori. Più dell’80% del campione partecipa alla spesa con la famiglia che è comunque un’esperienza condivisa (più del 62% del campione dichiara di contribuire alla scelta dei prodotti). E nel farlo sembra più condizionato da ciò che consiglia un amico che dai messaggi pubblicitari. Lo stimolo ad acquistare un prodotto alimentare mai provato prima è dato in massima parte dall’induzione da parte di un amico/a che lo ha fatto assaggiare o ne ha parlato (82,3%), ma oltre il 60% si lascia anche tentare dall’averlo visto esposto in un supermercato o negozio. Molta meno influenza ha la pubblicità televisiva (35%) e soprattutto quella su internet (5%). Pochissimo appeal hanno anche eventuali “raccolte punti” legate al prodotto (8%). Rispetto ad analoghe indagini effettuate negli anni passati perde “peso” il ruolo influenzante della pubblicità (sia televisiva che internet).

E sempre riguardo la pubblicità, l’88% ritiene che sia utile per far conoscere un nuovo prodotto, ma è anche consistente la percentuale (66%) di chi ritiene che senza pubblicità il prodotto costerebbe di meno. Solo un quarto degli intervistati collega la pubblicità alla qualità e solo il 16% afferma di potersi generalmente fidare di ciò che dice la pubblicità.

Anche a livello di cibo, infine, gli adolescenti italiani si dimostrano cittadini del mondo. Il 35% esplora per curiosità le cucine etniche, un 20% già le stima e solo un 6% si iscrive al partito dei detrattori.