Chiusura stabilimenti: Alival apre alla richiesta di reindustrializzare

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Lunga riunione ieri del tavolo interregionale tra Toscana e Calabria dedicato alla vicenda Alival. Ad aprile la società del gruppo Lactalis ha annunciato la chiusura di due stabilimenti: quello toscano di Ponte Buggianese (Pt) e quello di Reggio Calabria.

“Insieme alla Regione Calabria anche nell’incontro di ieri abbiamo ribadito il nostro no ai licenziamenti e alla chiusura dei due stabilimenti; la nostra priorità resta la salvaguardia dei posti di lavoro e la continuità produttiva – afferma Alessandra Nardini,  l’assessora al lavoro della regione Toscana. – L’azienda ha illustrato il piano industriale e ribadito la decisione di chiudere i due siti. Tuttavia dopo ore di discussione ha acconsentito alla richiesta di mettere in campo un percorso che preveda due binari paralleli: da un lato, l’attivazione di un tavolo sindacale unitario per confrontarsi sul piano sociale; e dall’altro, due tavoli regionali distinti per individuare soluzioni di reindustralizzazione. Questi due percorsi paralleli dovranno confluire nel tavolo interregionale che continueremo a mantenere attivo insieme alla Calabria”.

“Verificheremo la concretezza reale delle pur apprezzabili aperture dell’azienda al tavolo regionale per la reindustrializzazione con l’obiettivo di dare continuità produttiva e occupazionale allo stabilimento di Ponte Buggianese – dichiara Valerio Fabiani, consigliere di Eugenio Giani per il lavoro e le crisi aziendali. – Lactalis è chiamata a sostenere convintamente il processo di reindustrializzazione mettendo in campo relazioni, misure e risorse per una loro uscita ordinata e per trovare un altro player industriale disponibile a subentrare e a investire per il rilancio del sito. Su questi presupposti sia Lactalis che il nuovo potenziale investitore troveranno nelle istituzioni pieno supporto”.

 

Aggiornamento del 16 marzo 2023

“C’è voluto poco meno di un anno per mettere a regime la difesa dei posti di lavoro degli ex dipendenti dello stabilimento Alival di Ponte Buggianese. La decisione annunciata nell’aprile del 2022 di chiudere lo stabilimento e procedere ai licenziamenti forzosi (all’epoca 69 i dipendenti, ma bisogna considerare anche l’indotto assolutamente rilevante per l’intera Valdinievole), ha imposto la doppia necessità di difendere i posti di lavoro e il futuro industriale del sito. Oggi il primo obiettivo è sul tavolo, con l’impegno di sette aziende del territorio disponibili a valutare l’assunzione dei 29 dipendenti rimasti in carico alla Alival. Gli stessi 29 che sempre oggi, giovedì 16 marzo, hanno firmato la conciliazione in azienda per il licenziamento volontario e che accedono alle misure economiche previste dall’accordo sindacale.
Sull’altro versante, quello della reindustrializzazione, c’è l’impegno condiviso di proseguire il lavoro congiunto tra le parti al tavolo.”

Fonte: Toscana Notizie