Commento di Granarolo alla proposta di stanziamento di fondi statali per fronteggiare oscillazioni del prezzo del latte

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Nel merito, Gianpiero Calzolari, presidente del Gruppo Granarolo ha dichiarato: «Condividiamo la scelta dell’assessore Fava (NdR: assessore all’agricoltura della regione Lombardia) di chiedere al ministero delle Politiche agricole di stanziare una cifra per fronteggiare il rischio delle oscillazioni del prezzo del latte.  Se teniamo sul serio alla sopravvivenza della filiera zootecnica italiana, occorre trovare misure strutturali atte a tutelare gli allevatori dalla volatilità dei prezzi del latte, soprattutto ora che il regime delle quote finirà. Il rischio è che, altrimenti, chi ha fatto un investimento sulla qualità e tipicità del proprio prodotto – come gli allevatori Granlatte-Granarolo – si trovi a concorrere ad armi impari con del latte europeo omologato che arriverà sul mercato italiano a prezzi molto più bassi. La prossimità di stalle e stabilimenti, la peculiarità del latte prodotto da animali alimentati in modo specifico fanno la ricchezza del nostro patrimonio allevatoriale italiano. Granarolo, presente con i suoi 1000 allevamenti in 14 regioni italiane, e con i suoi 12 stabilimenti in 7 regioni italiane, ha lavorato e lavorerà sempre per tutelare questa ricchezza, cercando nelle istituzioni regionali e nazionali non un contributo diretto, ma un contributo alla filiera. Le risorse vanno destinate alla filiera, in particolare, alla luce del crollo del prezzo della materia prima di questi mesi dai 50 euro ai 35 euro/hl. Con oscillazioni così insostenibili diventa di stringente attualità l’attivazione di strumenti di assicurazione del reddito. Il nostro Paese non può sacrificare la filiera zootecnica, con le migliaia di persone che vi lavorano, sull’altare delle regole del mercato. È tempo di attivare un tavolo cogente di interprofessione che veda coinvolti tutti i soggetti – parte agricola, industria, cooperazione e distribuzione – per una pianificazione del medio periodo con al centro la salvaguardia della filiera nell’interesse del Paese».