Export di formaggio in Corea o Emirati Arabi? Alcune informazioni pratiche

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Ismea col supporto di Si.Camera ha realizzato due schede “prodotto/paese” che si inquadrano nelle attività di Ismea per la Rete Rurale Nazionale previste nel programma 2014-20, con particolare riferimento all'”internazionalizzazione” delle aziende agricole e agroalimentari. I Paesi target sono la Corea del Sud e gli Emirati Arabi Uniti e l’oggetto è l’esportazione di formaggi stagionati. Le schede contengono informazioni inerenti il posizionamento competitivo dei concorrenti, le caratteristiche del mercato, dazi, documenti doganali, normativa sanitaria etichettatura ecc. Pertanto vogliono essere uno strumento concreto di valutazione delle opportunità e delle condizioni tecnico-operative necessarie a esportare.

Esportare in Corea

Sebbene l’Italia abbia un ruolo marginale (fatturato di poco superiore a 4,53 milioni di euro e volumi pari a 498 tonnellate), la domanda di formaggi stagionati della Corea del Sud è aumentata significativamente negli ultimi cinque anni. È, infatti, cresciuta del 35% a valore (a 119 milioni di euro nel 2017) e del 27,7% in volume (a circa 30 mila tonnellate nel 2017). La scheda è scaricabile qui.

Esportare negli Emirati Arabi Uniti

Pur essendo piuttosto contenuta in termini assoluti, la domanda degli Emirati Arabi Uniti è aumentata significativamente tra il 2013 e il 2017 crescendo del 31% a valore (a 117,4 milioni di euro nel 2017) e del 26,6% a volume (a 29.500 tonnellate nel 2017). Le richieste degli Emirati dei formaggi stagionati italiani valgono 11,9 milioni di euro nel 2017 per 1.860 tonnellate, in crescita rispettivamente del 55% e 66% sul 2013. La scheda è scaricabile qui.