Filiera corta: qualità, sicurezza, sostenibilità

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Il progetto “Buono e Onesto” mira ad una filiera nazionale corta ed equa che combina qualità al giusto prezzo, tutelando produzione ed economia nazionali, rinforzando la sovranità alimentare, la tutela del territorio e delle produzioni agricole italiane

il latte

Si parla sempre di più di filiera corta come mezzo per legare tra loro territorio e prodotto, un’associazione di idee che interessa molti consumatori. “Buono e Onesto” va in questa direzione. Si tratta di un progetto promosso da COPAGRI e dall’Associazione Produttori Latte della Pianura Padana, in partnership con l’EMB (European Milk Board), l’associazione europea che rappresenta 19 organizzazioni di produttori di latte provenienti da 14 Paesi europei e un totale di circa 100.000 produttori di latte. Il compito dell’EMB è di garantire la fornitura di un prodotto locale che abbia determinate caratteristiche di qualità e che nel contempo possa garantire un valore aggiunto che assicuri vita, stabilità e sicurezza all’ambiente rurale. Secondo COPAGRI, la situazione economica per molte aziende sta diventando insostenibile.

«A novembre 2013, produrre un litro di latte nel nord Italia costa all’allevatore 46 centesimi di euro – spiega in una nota COPAGRI. – Quando lo rivende, lo stesso allevatore ricava 44 centesimi, due in meno di quanti ne ha spesi. In pratica lavora in perdita! Una situazione assurda, che dura da anni e che esprime la distanza tra la dimensione politica della determinazione dei prezzi e quella sociale, che dovrebbe essere legata a elementari considerazioni etiche di equità e giustizia. I risultati di questa situazione sono evidenti nella loro drammaticità: non soltanto in Italia, ma in tutta Europa, sono sempre di più le aziende agricole costrette a chiudere la propria attività e a non produrre più latte. Il danno è economico, ma non solo: a risentirne sono il mercato del lavoro, il paesaggio agricolo che va scomparendo, i valori della tradizione e della tipicità; senza dimenticare che, in mancanza di un’adeguata retribuzione, diventa più difficile mantenere anche alti standard qualitativi».

Il progetto “Buono e Onesto” secondo COPAGRI, l’Associazione Produttori Latte della Pianura Padana e l’EMB potrebbe invertire la rotta, attraverso una politica che garantisca il riconoscimento di un prezzo equo per rendere possibile alle aziende agricole, soprattutto quelle a conduzione familiare, lo stare sul mercato, producendo latte di alta qualità e contribuendo alla conservazione dei paesaggi culturali.

latte onesto

 

I propositi del progetto

“Buono e Onesto” vuole essere un brand europeo con la forza di emergere per i valori che sostiene per indirizzare il mercato. Più o meno il 90% del volume di latte in Europa viene prodotto nei suoi Stati membri, ed è proprio nell’imponenza di queste cifre che vuole affondare la sua forza il nuovo brand. La filiera corta, elemento essenziale del progetto, rappresenta proprio i produttori di latte, che chiedono un giusto equilibrio tra il prezzo e i costi di produzione che devono sostenere. Lo scopo è garantire benefici a tutti i soggetti della filiera. Dal produttore che ottiene una giusta remunerazione, alla grande distribuzione che si può distinguere vendendo un prodotto, con determinate caratteristiche e certificato 100% italiano, sino al consumatore che acquista un latte italiano controllato, a un prezzo onesto, sostenendo l’economia e la capacità produttiva del nostro Paese.

Franco Verrascina Presidente Nazionale COPAGRI
Franco Verrascina Presidente Nazionale COPAGRI

“Il Latte Onesto” è il primo prodotto che nasce nell’ambito del progetto europeo. Riguarda l’Associazione Produttori Latte della Pianura Padana, che ha per l’Italia l’uso in esclusiva del marchio “Buono e Onesto”. A simboleggiare la filiera corta del “Il Latte Onesto” sarà la mucca “Onestina”, presto vista in tutta Europa. Onestina si presenterà in vesti diverse a seconda del Paese che deve rappresentare: rosso, bianco e verde in Italia, blu e giallo in Svezia e la versione europea di colore blu scuro e giallo. “Il Latte Onesto” è solo il capostipite di una serie di altri prodotti che andranno ad aggiungersi nell’ambito del progetto “Buono e Onesto” nel nostro Paese. Nella seconda fase di lancio, infatti, a far compagnia al latte (UHT intero, fresco intero alta qualità, fresco parzialmente scremato e fresco microfiltrato) ci saranno anche lo yogurt e alcuni formaggi dop (Grana Padano, Quartirolo lombardo, Gorgonzola e Parmigiano-Reggiano) e la mozzarella.

Disciplinare di produzione, controlli e certificazione

Per poter identificare il loro latte con il marchio “Il Latte Onesto”, i produttori devono attuare, durante tutto il ciclo produttivo, le disposizioni riportate nel disciplinare di produzione che regolamentano le condizioni generali, le modalità operative per la produzione e le caratteristiche microbiologiche, chimiche organolettiche del latte fresco pastorizzato di alta qualità destinato al consumo. Una volta accettata la domanda di adesione e a seguito dei controlli di conformità viene attribuito un codice univoco di identificazione al Produttore detto “codice marchio”.

Il “codice aziendale”, attribuito alle aziende agricole conformi al disciplinare, permette di visualizzare, tramite un sito internet, molteplici informazioni relative alle medesime tra le quali il numero di capi in lattazione, di mungiture, le analisi, la superficie coltivata, la tipologia alimentazione ecc. Sono previsti piani di controllo per tutte le fasi dell’allevamento e della produzione e lavorazione del latte sullo stato di salute degli animali, sulla razione quotidiana, nelle operazioni di mungitura, nella raccolta del latte, nel confezionamento e nella distribuzione.

Nel progetto per la certificazione verranno coinvolti numerosi enti, tra cui il Servizio diagnostico delle malattie degli animali e delle zoonosi, il Centro per il miglioramento qualitativo del latte e della carne bovina di Brescia, che eroga tutti i servizi di assistenza tecnica necessari a migliorare il latte prodotto e trasformato quali prelievi, analisi, elaborazione dati, consulenza e assistenza tecnica ai produttori, CSQA Certificazioni Srl. In collaborazione con Luigi Bonizzi, direttore del Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica, Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università Statale di Milano, sarà attestata la certificazione d’origine con il progetto pilota biodiversità del microbiota del latte.

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Austria IG-Milch è stato il primo organismo in Europa a introdurre il marchio “A Milch faire” nel giugno 2007. Negli anni successivi il concetto austriaco è stato adottato dall’EMB ed esteso via via ad altri Paesi in collaborazione con le organizzazioni nazionali aderenti. Nel gennaio 2010 in Germania è stato lanciato il marchio “Die faire Milch”, in Belgio è comparsa l’etichetta “Fairebel” nel maggio 2010, mentre in Lussemburgo “D’ fair Mëllech “ è presente dal febbraio 2011. Nel novembre dello stesso anno, in Olanda l’associazione NMV ha iniziato la commercializzazione del latte al cioccolato “De faire melk” che si distingue non solo per un giusto prezzo del latte, ma anche per il commercio equo con i Paesi in via di sviluppo. “Le lait equitable” è il nome del latte FaireFrance disponibile dal maggio 2013. Per l’Italia è la volta di “Latte Onesto” nell’ambito del progetto “Buono e Onesto”.

Il settore latte in Italia (fonte: COPAGRI)

N. produttori latte: 32.263
Totale latte venduto: 10.806.666 ton
Prodotto lordo vendibile: 4.646 milioni di euro
Valore totale della filiera: 27.630 milioni di euro (4,1%)
Costi di produzione del latte medio per azienda agricola: Nord 0,46 €/l, Centro 0,48 €/l e Sud 0,48 €/l
Prezzo medio del latte per area geografica (qualità compresa): Nord 0,44 €/l, Centro e Sud 0,47 €/l

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2 Commenti

  1. Ciao, sono Fasani Salvatore, Medico Veterinario Spec. Alimentazione e Controllo alimenti. Opero nel settore farmaceutico e Alimentare.
    Sono alla ricerca di aziende per la fornitura di circa 2 container da 40 piedi di latte uht al mese. Il mio cliente avrebbe bisogno di latte a scadenza di 6 mesi.
    Pagamento con lettera di credito o bonifico bancario, a Vs gradimento.
    Il prodotto é destinato in paesi ad alta povertá, quindi, tenendo conto dei volumi il prezzo non puó essere superiore ai 0.45 euro a litro.
    Sei foste interessati contattatemi.
    Cordiali saluti
    Dr. Fasani Salvatore

  2. Buongiorno, siamo un’azienda di export interessati ad acquistare mensilmente dai 3 ai 5 container da 20′ di latte intero UHT da 1 litro e da 0,200 in confezione con cannuccia.
    Per cortesia prego contattare con urgenza.
    Distinti saluti.

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