Dopo aver sperimentato grandi shock e un’elevata volatilità negli ultimi anni, i mercati agricoli UE si stanno stabilizzando, grazie al calo dei costi degli input e al ritorno dell’inflazione alimentare verso un tasso moderato. L’inflazione alimentare è in discesa e i prezzi dei prodotti alimentari sono rimasti relativamente stabili negli ultimi mesi per la maggior parte dei prodotti, sebbene siano in media più alti del 32% rispetto al 2020. L’ambiente macroeconomico generale e dei prezzi alimentari indicano possibili miglioramenti nella domanda nella maggior parte dei settori agroalimentari. Tuttavia, le prospettive rimangono soggette a un elevato grado di incertezza, legata a eventi meteorologici, conflitti geopolitici e patologie animali e vegetali. Questi alcuni dei dati dell’edizione autunnale 2024 del rapporto sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell’UE pubblicata dalla Commissione europea.
Latte e derivati: ecco le prospettive
Si prevede che le consegne di latte nell’UE aumenteranno marginalmente nel 2025. Supponendo condizioni meteorologiche normali, la Commissione ipotizza che il continuo calo della mandria da latte (-0,7%) sarà controbilanciato da maggiori rese di latte (+1%).
La produzione UE di formaggi potrebbe crescere ulteriormente nel 2024 (+2,1%) e il loro export (+2% in volume) potrebbe beneficiare dei prezzi competitivi.
Le importazioni di formaggio nell’UE (per lo più formaggi premium di alto valore) mostrano segnali di ripresa dopo l’allentamento della pressione inflazionistica a livello globale nel 2024. Si prevede un rialzo delle importazioni di formaggio da Regno Unito e Svizzera (+8% e +10% rispettivamente su base annua tra gennaio e maggio). Nel 2025, ipotizzando una disponibilità stabile di grassi del latte nell’UE, la produzione comunitaria di formaggio potrebbe aumentare ulteriormente (+0,5%). Le esportazioni di formaggio nell’UE potrebbero anche beneficiare di prezzi competitivi e potrebbero crescere ulteriormente, sebbene a un ritmo più lento (+1%) a causa della cauta ripresa della domanda dei consumatori nei principali mercati di importazione.
Parallelamente, la produzione di siero di latte nell’UE seguirà probabilmente il trend crescente degli ultimi anni anche nel 2024 (+1%). Le esportazioni UE aumenteranno (+3%), mentre l’uso interno UE rimarrà stabile (+0,1%). Nel 2025, la disponibilità stabile di latte UE e le prospettive positive di caseificazione potrebbero consentire un ulteriore incremento della produzione di siero di latte (+0,7%), grazie all’export (+2%) a fronte di un uso interno stabile.
Sulla base dell’aumento della produzione UE di derivati lattiero-caseari freschi nei primi tre trimestri, la loro produzione probabilmente crescerà (+0,5%) nel 2024. Nello specifico, quella di panna e yogurt dovrebbe spuntare un +2%, mentre per il latte alimentare il rialzo si attesterebbe a +0,3%. Le esportazioni dell’UE probabilmente continueranno a diminuire (-3%) a causa del calo della domanda cinese. Le esportazioni più basse possono spostare volumi extra sul mercato interno dell’UE, innescando un maggior uso interno (+0,6%). Nel 2025, il consumo UE probabilmente riprenderà la tendenza al ribasso mostrata negli ultimi anni (guidata dal latte alimentare). I volumi dell’export comunitario poi potrebbero essere ulteriormente erosi dalla debole domanda globale (-3%). Stante quindi le prospettive negative della domanda interna e globale, la produzione UE potrebbe diminuire sino al livello del 2022 (-0,8%).